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Coric e la Roma: "Mi dicevano: 'Crediamo in te'. Ma non mi facevano mai giocare"

Coric e la Roma: "Mi dicevano: 'Crediamo in te'. Ma non mi facevano mai giocare"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Gaetano Mocciaro
Oggi alle 21:26Serie A
Gaetano Mocciaro

Nel corso della lunga intervista concessa a Tuttomercatoweb (QUI L'INTEGRALE), Ante Coric è tornato sul suo periodo alla Roma. Arrivato nel 2018, ha lasciato i giallorossi nel 2023 raccogliendo la miseria di 3 presenze.

Il tuo nome in Italia è legato al tuo periodo alla Roma. Decisamente poco fortunato: tre presenze. Perché hai giocato così poco?
"Tante volte me l'hanno chiesto, non so trovare una risposta. Non ho avuto una chance e questo è un dato di fatto, ma perché non l'abbia avuta non lo so. Eppure quando ero arrivato parlavano di me come un grande talento. Mi ha portato Monchi che dopo quattro mesi è andato via. Già nel corso della prima stagione chiesi di andare in prestito, me lo negarono".

Come mai?
"Mi risposero: no, sei giovane, avrai la tua chance. Crediamo in te, in Bianda, in Justin Kluivert. Mi dicevano anche che mi allenavo bene, che ero un bravo ragazzo, di non preoccuparmi. Poi però il campo non lo vedevo. Se mi avessero detto: 'Ci dispiace, non sei da Roma' lo avrei capito e invece niente, a un certo punto nessuno parlava con me".

Il prestito è arrivato l'anno dopo, all'Almeria. Il primo di una lunga serie: VVV-Venlo, Olimpija, Zurigo. In Svizzera vinci pure il campionato
"A Zurigo ho fatto bene, speravo di essere riscattato ma Tiago Pinto ha chiesto troppi soldi. Evidentemente mi voleva dirottare in un club di suo gradimento, mentre con gli altri non si metteva nemmeno a parlare. A un certo punto mi ha fatto passare per un giocatore attaccato ai soldi, che non se ne voleva andare per quello. Cosa peraltro non vera".

Non c'è stato modo di confrontarsi?
"Macché. Non ho mai visto Tiago Pinto di persona".

E così sei rimasto un anno senza giocare, stagione 2022/23
"Terribile. Io e Bianda ad allenarci da soli, con il preparatore. Fine. Non c'era modo di parlare con nessuno. Mourinho ad esempio mai visto".

Cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
"Amarezza, ma mi hanno fortificato. Sia il periodo alla Roma che gli infortuni. Sicuramente sono esperienze che mi hanno fortificato e ora sono felice".

La Roma la segui ancora?
"Sempre, sono rimasto un tifoso dei giallorossi e ho un gran ricordo dei suoi tifosi, eccezionali".

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