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Esclusiva TMW

Ct Isole Comore: "Umiltà e voglia di stupire. Ho costruito un gruppo con lo scouting"

Ct Isole Comore: "Umiltà e voglia di stupire. Ho costruito un gruppo con lo scouting"TUTTO mercato WEB
Simone Bernabei
Oggi alle 20:15Serie A
Simone Bernabei

"Sarà un momento bellissimo". Non vede l'ora di scendere in campo Stefano Cusin, commissario tecnico delle Isole Comore che aprirà la Coppa d'Africa nella sfida inaugurale contro il Marocco. Una serata di gala per la Nazionale dell'arcipelago tra il Madagascar e il Mozambico, quella contro la favorita della competizione, in cui Cusin e i suoi ragazzi cercheranno subito di dire la loro. In esclusiva per TMW, il ct ha raccontato le sue sensazioni.

Come arrivano le Comore a questo storico appuntamento?
"Se sei la Nigeria, il Marocco o il Senegal puoi avere aspettative e ambizioni di vittoria. Se sei le Comore ci arrivi con grande umiltà ma anche con la consapevolezza di essere competitivi. Ci siamo qualificati come primi in un girone molto difficile, quindi mi sento di dirlo: darci ora degli obiettivi sarebbe limitativo".

Ci racconta i suoi due anni da lavoro come ct e come si è arrivati a questa storica qualificazione alla Coppa d'Africa?
"Quando mi ha cercato la Federazione, la Nazionale non si era qualificata alla precedente Coppa d'Africa. Mi hanno semplicemente chiesto di ricostruire la squadra dalle basi, senza darmi obiettivi precisi. Sono stato io, insieme al mio staff, a dire e far capire che l'obiettivo doveva essere la qualificazione. E così è stato. Il nostro è stato un grande lavoro di scouting. Poi ho cercato di portare alla squadra mentalità, cultura del lavoro e idee tattiche, ma la base esisteva già: molti dei nostri giocatori sono nati e cresciuti in Francia".

A proposito di scouting: ci racconta le difficoltà nel trovare giocatori da Nazionale, in un paese di meno di 1 milione di abitanti?
"Un lavoro enorme. Nazionali come Marocco o Nigeria hanno giocatori che giocano nei campionati top europei, loro prendono i migliori e la squadra è fatta. Noi siamo andati a cercare giocatori sconosciuti, li abbiamo messi insieme e così sono potuti crescere e per certi versi si sono anche potuti mettere in mostra. Il nostro bacino è estremamente limitato, ma i miei collaboratori sono stati bravissimi nell'andare a ricercare anche nelle serie inferiori dei vari campionati, soprattutto francese".

Comore, Marocco, Mali e Zambia. Un girone non proprio semplice, in Coppa d'Africa...
"Tre Nazionali che non abbiamo mai battuto nella nostra storia. Il Marocco è una delle migliori e fra le favorite. Il Mali è estremamente forte, lo abbiamo trovato nelle qualificazioni Mondiali e lo Zambia è sempre competitivo con giocatori da Premier League. Noi però giocheremo con umiltà, intensità, da squadra, cercando di andare avanti".

A proposito di Mondiale: c'è rammarico per la mancata qualificazione?
"Delusione no, anzi. Non avevamo neanche lo stadio di casa, in pratica giocavamo sempre in trasferta e questo non facilita certo le cose. Prima del mio arrivo non avevamo mai vinto niente, non si può pensare di passare dal nulla al Mondiale. E' un progetto, un percorso da medio-lungo periodo".

In chiusura, ci aiuta a scoprire meglio la sua Nazionale?
"Il primo che mi viene in mente è il nostro capitano, Youssouf M'Changama: giocava nel Troyes in Francia, ora è in Arabia nell'Al Batin. Ha mentalità, capisce i compiti tattici e mi aiuta a comunicare con gli altri, soprattutto in stadi pieni e caotici come sarà quello all'esordio della Coppa d'Africa. Poi Rafiki Said dello Standard Liegi, che in passato piaceva anche a Fiorentina e Verona. Ha un'accelerazione straordinaria e qualità top, gli manca solo continuità. Peccato che ci manchi per infortunio Warmed Omari, il nostro migliori difensore. Ma così abbiamo scoperto e valorizzato Kenan Toibibou, un centrale molto promettente che gioca in Slovenia nell'NK Bravo. Poi Faiz Selemani, attaccante importante che gioca in Qatar".

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