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D. Maldini: "Il mio obiettivo è fare in modo che non si pensi a mio papà quando si parla di me"

D. Maldini: "Il mio obiettivo è fare in modo che non si pensi a mio papà quando si parla di me"TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
sabato 3 dicembre 2022, 18:15Serie A
di Giacomo Iacobellis

Daniel Maldini, figlio di Paolo e attaccante del Milan in prestito allo Spezia, è stato intervistato da DAZN nel format “DAZN Talks”. Queste le sue dichiarazioni, a partire dalla ripresa degli allenamenti con gli Aquilotti: "Abbiamo ricominciato il 27. Stiamo facendo una specie di preseason d’inverno. Poi andiamo a Valencia, fino al 22”.

Stai guardando il Mondiale?
“Lo sto guardando, tifo per l’Argentina che mi piace tanto. Anche se la Francia mi sembra bella forte. Mi ha sorpreso la Germania…”.

È vero che quando hai cominciato a giocare a calcio ti hanno messo in difesa?
“Che io ricordi, no (sorride, ndr). Mi sono sempre messo davanti”.

Hai iniziato da piccolo?
“Sì, a sei anni. O a centrocampo o davanti”.

Subito al Milan?

“Ho fatto Pala Uno (Polisportiva Lombardia Uno, ndr) e poi Milan. A sette anni ero già al Milan”.

Da piccolo tifavi?
“Sì, Milan. Non avevo scelta credo (ride, ndr)”.

Com’è stato salutare il mondo Milan quando sei andato via?
“È stato bello, tanto sapevo che li avrei rivisti dopo poco”.

È vera la storia che Bakayoko non lo sapeva (il riferimento è a un video che riprende Bakayoko sorpreso nel vedere Daniel Maldini che saluta tutti a Milanello prima del prestito allo Spezia)?
“No, non lo sapeva (ride, ndr). Erano giorni che dicevo che sarei andato via, ma non lo sapevano tutti”.

Che tipo è Bakayoko?
“È il migliore, top. È bravissimo”.

Come mai la scelta Spezia? Avevi bisogno di cambiare?
“Avevo questa necessità di andare via e cambiare, un’esperienza fuori da casa mi serviva. Mi dava stimolo. Il gruppo qua va bene, siamo tutti giovani”.

Con chi hai legato di più?
“Sala, Verde, Agudelo… Quel gruppo lì”.

Al Milan invece
“Alexis, Rafa, Giroud… Al Milan uscivamo spesso insieme”.

Leao qualche tempo fa ha detto che sei quello con il miglior piede in rosa al Milan.
“Boh, non lo so. Lo dice lui”.

Saelemaekers ha detto che tra cinque anni tu o Leao sarete tra quelli che potranno vincere il Pallone d’Oro.

“L’avevo sentita… Non lo so, è una cosa bella ovviamente. Siamo amici, magari è annebbiato un po’ da questo (ride, ndr)”.

Ma allora cosa gli fai vedere in allenamento?
“Quello che so fare, in teoria. Ma magari ha un po’ esagerato”.

Saelemaekers ci aveva detto che giocava molto alla play con te e Tonali.
“Vero. Poi c’era anche Ibra, ma lui giocava più a Fortnite. Non credo di aver mai giocato con lui, ma sicuramente non ha mai perso (ride, ndr)”.

Ma com’è Ibra?
“Ti sprona e ti fa fare delle cose che neanche te ne accorgi”.

Per te non era strano allenarsi con lui dopo averlo visto per una vita in TV?
“All’inizio era incredibile”.

È vero che ha cambiato la mentalità del Milan?
“È stata una parte fondamentale”.

Si arrabbia anche se sei giovane?

“Non gliene frega niente se sei giovane, non cambia niente. Con me si è arrabbiato mille volte, ma con tutti. È una cosa normale”.

Potresti dire al Direttore Tecnico del Milan che ti piacerebbe giocare con Messi?

“Magari. Gliel’ho detto più di una volta, purtroppo mi sa che non c’è molto da fare (ride, ndr)”.

La telecronaca per il gol contro il Milan.
“L’ho sentita, l’ho sentita due-tre volte. Mi è bastato”.

Quando hai scoperto che avresti giocato?
“L’avevo capito due giorni prima, dalla formazione provata dal mister avevo capito che avrei giocato. Ero contento. Finché gioco sono contento sempre”.

Avevi la sensazione che avresti fatto gol?
“Era un po’ nell’aria, un po’ me lo sentivo…”.

Ti hanno applaudito?
“Dopo, sì”.

E tu non hai esultato?
“No, assolutamente”.

Sapevi che Giroud e Gotti sono stati insieme al Chelsea?
“No. Olivier non mi aveva parlato di lui”.

Com’è Gotti?

“Parla poco, ma quando parla si fa sentire”.

Hai già scelto l’esultanza per i prossimi gol?

“Ci abbiamo già pensato con i compagni, però deve arrivare il gol… (ride, ndr)”.

Hai visto “Stavamo bene insieme”?
“Sì, l’ho visto. Molto bello, l’ho visto tutto, mi è piaciuto molto. Mi ricordo poco di quegli anni, ricordo che andavo a Milanello ma ricordo poco”.

Chi ti piaceva di quel Milan?
“Kaká. Magari è per quello che non ho fatto il difensore”.

Qual era il tuo idolo da piccolo?
“Messi mi è sempre piaciuto, forse anche troppo”.

Quale gol ti ha emozionato di più?
“Il primo, quello in Spezia-Milan. È stato più emozionante anche perché poi ho vinto”.

Hai idea di quanto fosse forte quel Milan?
“Sì, penso di aver visto tutti i video possibili”.

Quel numero 3 quanto era forte?

“Era forte, sì (ride, ndr). Sarebbe stato difficile affrontarlo nell’uno contro uno, credo che avrei cambiato fascia”.

Hai mai incontrato Messi?
“No, non ancora”.

Che maglie hai scambiato finora?

“L’ho scambiata con Joao Felix in Champions, in Serie A con Dybala”.

Benzema o Lewandowski?
“Non lo so, mi piacciono tutti e due. Però forse Benzema”.

Messi o Ronaldo?
“Messi. Poi Ronaldo, per l’amor del cielo...".

In cameretta poster di Ibrahimovic o di Ronaldinho.
“Devo stare attento qua (ride, ndr). Forse Ronaldinho”.

Drogba o Nzola?
“Nzola (ride, ndr)”.

Meglio il destro di Daniel Maldini o il sinistro di Daniele Verde?
“Il sinistro di Verde”.

Juventus o Inter?
“Sinceramente nessuna delle due”.

Champions o Mondiale?
“Champions”.

Un gol in finale di Champions o in finale dei Mondiali?
“Mondiali dai, facciamo uno e uno”.

Sulla Nazionale.
"Speriamo di rialzarci presto”.

Tu in Nazionale?

“Speriamo presto, dipende dal campo”.

Eri troppo piccolo nel 2006?

“Troppo piccolo, non ho visto molto”.

Che desiderio esprimeresti con le sfere del drago?
“Incontrare Messi”.

Squadre estere che tifi?
“Le spagnole mi piacciono”.

Barcellona, Real o Atletico?
“Barcellona”.

Pedri e Gavi giocano titolari nel loro club e sono protagonisti al Mondiale. In Italia è più difficile per un giovane?
“Non lo so, in teoria se un giovane è forte gioca. Magari siamo un pochino dietro. Magari lì è un po’ più immediato il percorso”.

Come torna Ibra?

“Non lo so, spero bene”.

Saelemaekers è un bel matto?
“Sì, una testa calda (ride, ndr)”.

Obiettivo personale?

“Speriamo di fare più gol e assist possibili”.

Appena arrivato allo Spezia, hai detto che vuoi giocare bene in modo che quando si parli di te non si pensi più a papà Paolo.

“Esatto. Sarà sempre il mio obiettivo qualunque cosa succeda”.

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