Dzeko a colloquio con i tifosi: perché non sarà squalificato (ma la Fiorentina può essere multata)
La Fiorentina cerca di ricompattare squadra e tifoseria per scacciare l'incubo della retrocessione. Il gesto di Edin Dzeko, a colloquio con un megafono con i tifosi viola presenti a Bergamo, sembra aver avuto gli effetti sperati per riportare unità d'intenti. Sia il tecnico Paolo Vanoli che il capitano Luca Ranieri hanno sottolineato come il comportamento dell'attaccante sia stato quello di un leader. L'effetto è stato quello giusto, di riallineare tutti: ora serve una risposta sul campo a partire dalla partita contro il Sassuolo.
Al contempo nei giorni scorsi è circolata l'ipotesi che quel gesto potesse portare Dzeko ad una squalifica. Secondo quanto riporta La Repubblica oggi in edicola però non dovrebbero esserci ripercussioni sul piano della giustizia sportiva. In quella situazione infatti non ci sono stati atteggiamenti intimidatori verso gli ultras, dunque cade la fattispecie di reato prevista dal comma 9 dell’articolo 25.
Ovvero quello che dice che "ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana". Attenzione però alla possibilità che sia al società della Fiorentina ad avere ripercussioni: il quotidiano parla di una possibile multa per il club viola.











