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Bordon: "Handanovic, troppe critiche. Alternanza? In porta serve tranquillità"

ESCLUSIVA TMW - Bordon: "Handanovic, troppe critiche. Alternanza? In porta serve tranquillità"TUTTO mercato WEB
sabato 17 settembre 2022, 08:45Serie A
di Ivan Cardia

"Il livello del campionato è buono, diciamo che le squadre sono tutte lì. Non ne vedo una che spicchi rispetto alle altre". Due scudetti con la maglia dell'Inter della cui storia è uno dei giocatori più rappresentativi, il mondiale del 1982 vinto da vice di Zoff e quello del 2006 come preparatore dei portieri. Raggiunto da TMW, Ivano Bordon analizza l'avvio del campionato di Serie A: "Penso che fino alla fine sarà un bel campionato, su cui pesa l'incognita della sosta per mondiali. Bisognerà vedere come rientreranno i giocatori che andranno in Qatar".

È come se ci fossero due campionati.
"Sì, e ci sarà da verificare quante energie toglierà questo campionato del mondo a chi vi parteciperà. In più, ma speriamo di no, c'è sempre il rischio degli infortuni".

Veniamo all'Inter. Che pensa dell'avvio di stagione dei nerazzurri?
"Non sono partiti come l'anno scorso, ma all'inizio può starci non essere ancora al top. È l'allenatore che deve cercare di capire i motivi dei problemi, se ce ne sono. Però penso ci sia tempo per recuperare quello che magari non è stato fatto sinora".

In porta sembra delinearsi l'alternanza fra Handanovic e Onana, la convince?
"Io parto da quello che ha detto Inzaghi a inizio stagione: il titolare è Handanovic. In campionato gioca lui, ora abbiamo visto che in coppa ha giocato due volte Onana, ma non sappiamo cosa succederà in futuro. Voglio aspettare a dare un giudizio, anche se sembra che ci sarà quest'alternanza fra coppa e campionato. Io penso che l'esperienza di Handanovic voglia dire tanto, d'altra parte Onana è più giovane e ha altre qualità fisiche. Io l'ho visto poco, sono onesto, però è reattivo ed esplosivo: si vede che è un giocatore molto interessante".

Ma in questi casi di dualismo, secondo lei, sono più rischi di creare insicurezze o le possibilità di stimolare la competizione?
"Io ragiono come ragionavo quando giocavo e poi quando allenavo: ne è passato di tempo, ma penso che quello di portiere sia un ruolo psicologico, dove è fondamentale la testa. Handanovic è spesso beccato dalla stampa, a volte anche dai propri tifosi: tutti sbagliano, anche lui può farlo, però mi sembra un po' troppo criticato. L'alternanza ha dei rischi: cosa succede se in una partita non è al massimo e ha qualche problema, mentre magari in coppa Onana gioca bene? A quel punto si possono prevedere ulteriori critiche. E questo mentalmente non è il massimo. Certo, uno non deve pensare che, siccome è il titolare, può succedere qualsiasi cosa e lui resta tale. Però psicologicamente una certa tranquillità deve esserci".

È preoccupato per la Sampdoria?
"Sì. La Sampdoria ha dei buoni giocatori, ma io vedo che in questo primo periodo, o per sfortuna o per situazioni che hanno girato male, non è partita bene. Sarebbe meglio cominciasse a fare dei bei punti subito: con i punti arriva un po' di tranquillità, giochi in scioltezza e la squadra prende più consapevolezza e forza. Quando le cose iniziano a girare male, viceversa, si va in difficoltà e non vorrei si trovasse a dover lottare per salvarsi".

Lei ha vinto due mondiali, uno in porta e uno in panchina. Ora siamo al secondo mondiale senza l'Italia. Perché e che segnale è?
"Prima di tutto, vuol dire che non abbiamo giocatori italiani a un certo livello. Magari non riusciamo ad esprimerli perché in certi ruoli ci sono tanti stranieri. Così, chi paga è la nazionale: qualcuno può dire che anche nel 2006 c'erano gli stranieri. È vero, però forse erano di un certo valore, diverso. Oggi mi sembra non sia così. Non dico che sia solo questo il problema, però in parte sì".

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