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Italiani all'Estero, Ricci al Karagumruk: "Pirlo fa divertire i registi. E quanti gol"

ESCLUSIVA TMW - Italiani all'Estero, Ricci al Karagumruk: "Pirlo fa divertire i registi. E quanti gol"
venerdì 24 marzo 2023, 18:00Serie A
di Dimitri Conti

La colonia degli italiani in Turchia è particolarmente nutrita in quel di Istanbul, soprattutto nel Karagumruk allenato da Pirlo (con lui il vice Baronio, l'assistente Bertoni e i preparatori Bertelli e Pavarini) e popolato da numerosi calciatori italiani. Uno di questi, il metronomo della squadra, è Matteo Ricci, centrocampista classe 1994 che l'estate scorsa ha lasciato il Frosinone per provare l'esperienza nel campionato turco. Lo abbiamo contattato in esclusiva.

Iniziamo dai primi passi. Il settore giovanile è stato eccellente, alla Roma, il giro per arrivare alla Serie A molto lungo come per altri connazionali.
"Il passo è notevole, personalmente avevo bisogno di qualche step. Dovevo formarmi anche fisicamente, ho preferito andare in Serie C per giocare fisso invece che farlo meno in B e magari poi dover tornare indietro, è un percorso di cui vado orgoglioso, ho vinto tutte le categorie per arrivare in Serie A. Nessuno mi ha regalato niente. Ci sono dei giocatori che hanno bisogno di più passaggi e altri più pronti fisicamente, altri che magari hanno possibilità. La Roma aveva grandi campioni, trovare spazio era difficile, ci vuole anche un po' di fortuna e ognuno ha la sua storia. Il mio percorso è stato formativo e mi ha permesso di arrivare pronto all'età giusta".

Alla Serie A però ci è arrivato, con lo Spezia, e ha anche lottato per mantenerla. Che ricordi sono quelli?
"Eravamo un gruppo giovane ma che voleva ottenere risultati importanti, si sono uniti tutti i pezzi. Siamo riusciti a vincere i playoff, poi l'esperienza della Serie A è stata stupenda. Lì è stato tutto grazie a un lavoro partito dal mister (Italiano, ndr). Giocavo davanti alla difesa, lui chiede che si passi da lì, urlava sempre il mio nome per dettare il passaggio. Tutto più divertente e stimolante".

Nell'estate 2021 arriva a scadenza e riparte dalla Serie B. Cos'è successo?
"Neanche io me lo aspettavo. Avevo raggiunto e conquistato qualcosa che poi mi è stato tolto, dico ingiustamente. In quel momento il mercato è stato particolare, era appena finito il Covid e avevo offerte fuori dall'Italia, ma non in Serie A. Poi ho accettato il Frosinone dove c'era il direttore Angelozzi, che mi aveva preso allo Spezia. Lo scorso anno ho risentito di questa cosa, anche se sono dinamiche del calcio... È andata così, ho resettato e voglio ripartire pensando solo al campo".

Nel suo presente c'è il Karagumruk. La Turchia, in una squadra "italiana".
"Siamo definiti gli italiani della Turchia, anche lo staff lo è, e questo mi ha aiutato a prendere la scelta. Stiamo bene, ringrazio l'aiuto che mi è stato dato nell'inserimento, per farmi conoscere il club e la città. Istanbul è enorme, gigante, negli spostamenti perdi un sacco di tempo. Paesaggi mozzafiato, milioni di turisti, una città molto bella e c'è persino il mare. Per noi italiani è anche collegata bene, si vola diretto su Roma".

Più della classifica balzano all'occhio i vostri dati offensivi: è l'effetto Pirlo? Com'è essere allenati da lui?
"Sicuramente uno come Pirlo, che per me è anche un idolo essendo stato il play più forte del mondo, ha inciso. È un allenatore cui piace proporre, giochiamo a viso aperto e ama mantenere il possesso. Abbiamo il miglior attacco partendo sempre palla a terra da dietro, rischiando pure un po' in impostazione. Dopo un po' di adattamento stanno venendo fuori i risultati, ora continuiamo così. Magari proveremo a prendere qualche gol in meno! Giocare con Pirlo però diverte, a me davanti alla difesa chiede di essere cercato e quindi mi dà responsabilità e stimoli".

Com'è stato vivere il terremoto del 6 febbraio da ospite nella cultura turca?
"Il momento è stato tragico, ci siamo svegliati e abbiamo saputo del terremoto. Uscivano notizie che dicevano di tanta gente morte, sempre di più. Il campionato si è fermato tre settimane, come team abbiamo cercato di mandare degli aiuti, come molti da tutto il mondo, per sostenere le popolazioni terremotate. È stata proclamata una settimana di lutto nazionale, sono un popolo forte e orgoglioso, li ha resi ancora più uniti. Ora la vita sta riprendendo normalmente".

Nel suo futuro c'è una permanenza in Turchia o un ritorno in Italia, magari in Serie A?
"In questo momento sono un giocatore del Frosinone, il Karagumruk ha una clausola per il riscatto. Ora penso a dimostrare il mio valore e quello che posso dare, poi quello che succederà lo vedremo".

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