Esposito sull’uscio. Poi Taremi e Asllani: Inter, dagli esuberi possono arrivare 30 milioni

Non c’è solo la telenovela con protagonista Ademola Lookman, nel mercato dell’Inter. I nerazzurri, in attesa sul fronte bergamasco, vivono ore decisive anche per alcune cessioni, che potrebbero portare in cassa diversi milioni di euro. La più “calda”, al momento, resta quella per il trasferimento di Sebastiano Esposito al Cagliari: sembrava fatta in prestito con obbligo di riscatto (più percentuale sulla rivendita), poi il tentativo al ribasso dei sardi - che hanno chiesto di abbassare la parte fissa da 4 a 3 milioni di euro - ha messo in standby l’affare, ma c’è fiducia si possa sbloccare.
Tra i “grandi”, i giocatori destinati a salutare Milano perché non centrali nel progetto sono due. Mehdi Taremi, dopo il permesso per i giorni passati in Iran durante l’escalation, deve ancora tornare ad Appiano Gentile: potrebbe farlo per salutare tutti, in viale della Liberazione contano di incassare 8-10 milioni di euro, anche se alla fine potrebbero accontentarsi di meno pur di risparmiare sui due anni rimanenti di contratto. Per Kristjan Asllani, l’Inter era pronta a dire sì all’offerta del Betis Siviglia da 15 milioni più bonus: il no del centrocampista albanese, che preferirebbe rimanere in Italia, ha sorpreso la dirigenza. La sensazione è che l’ex Empoli possa portare, nei giorni finali di mercato, la proposta di un club della Serie A (Bologna e Fiorentina tra i più indiziati).
Uscendo dal perimetro di chi, comunque, è nel giro della prima squadra, domenica alla Pinetina si è rivisto l’argentino Tomas Palacios: investimento da 7 milioni di euro l’anno scorso (per Giovanni Leoni ne bastavano 5), difficilmente potrebbe partire a titolo definitivo, più realistico un prestito. Detto che l’Inter ha già lavorato ampiamente sul fronte cessioni (Stankovic e Buchanan su tutti), e che l’U23 offre uno sfogo naturale, restano alcuni giocatori in bilico: da Bisseck (valutato 40 milioni) a Pavard (25), fino a Zielinski che la dirigenza accompagnerebbe volentieri alla porta. Non si può, però, parlare di esuberi.
