Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

FOCUS TMW - Benevento affare di famiglia per i Vigorito. Era il sogno di Oreste

FOCUS TMW - Benevento affare di famiglia per i Vigorito. Era il sogno di Oreste
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 11 febbraio 2021, 22:45Serie A
di Andrea Losapio

Il calcio italiano è nel mirino dei fondi di investimento. Dopo l’ubriacatura della Premier League, la Serie A è pronta ad aprire ai capitali stranieri. Il nostro è storicamente il campionato che ha il contatto più vicino alla popolazione, ma negli ultimi anni molto è cambiato. Da Elliott a Suning, finendo a Friedkin e Krause, passando per Commisso. L'ultimo in ordine di tempo è certamente il probabile addio di Volpi, presidente dello Spezia, senza detenere nemmeno una quota minoritaria del club finalmente arrivato in A. Quale può essere il futuro del nostro torneo? TMW racconta la situazione delle venti proprietà in base a bilanci, investimenti e possibili scelte future.

BENEVENTO

Il calcio è una cosa di famiglia per i Vigorito, dopo che il fratello di Oreste, Ciro, è stato il responsabile ufficio stampa per l’Avellino all’epoca della Serie A. Così nel marzo del 2006 i due entrano nel Benevento rilevando il club in C2, dopo la gestione Tescari, vincendo la (fu) quarta serie del calcio italiano nel 2007-08, con l’idea di puntare ai massimi livelli.

IMPRENDITORIA SOSTENIBILE - Con la sua Maluni Holding gestisce i vari settori della IVPC, leader nel settore delle energie rinnovabili, in particolare l’eolico. Il Benevento però era il sogno del fratello che avrebbe voluto crescere (anche in prima persona, diventandone responsabile del settore) i giovani. Quindi è evidente il perché Oreste abbia sia intitolato lo stadio a Ciro, sia perché al netto delle - tante - polemiche alla fine sia rimasto patron delle Streghe nonostante gli alti e bassi.

ALL’ULTIMO MOMENTO UTILE - C’è stato anche un periodo in cui Vigorito aveva pensato di dare l’addio, di lasciare dopo le infiammate critiche di una città che aveva ascoltato le promesse e le speranza di entrare a far parte del calcio dei grandi, senza però riuscirci. Così aveva lasciato la presidenza, cedendo a Pallotta, non l’ex presidente della Roma. I Vigorito però figuravano per un altro anno come sponsor, fino alla promozione in Serie B.

CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA - Grazie a queste ultime Vigorito riesce a riprendersi il controllo del Benevento. Le malelingue parlano di un manovratore nell’ombra ma, finalmente, le Streghe vanno in B dopo un decennale tentativo di salire nella seconda serie del calcio italiano. Così Vigorito ritrova l’entusiasmo di un tempo, costruisce una buona squadra e incredibilmente i campani riescono ad avviarsi alla doppia promozione. Dalla C1 alla A in dodici mesi, dopo che per anni erano stati spesi tanti soldi per cercare di creare una squadra di altissimo livello, nell’attimo che può scombinare la storia del calcio campano, questo cambia completamente.

ALTRI SOGNI - I Vigorito non hanno bisogno del calcio per guadagnare, dunque il loro è un modo per ridare alla città quello che hanno ricevuto negli anni. Il progetto stadio c’era ma non è più stato realizzato, ma la dirigenza ha aiutato a rifarlo, grazie alle Universiadi è stato migliorato anche l’Antistatico Carmelo Imbriani, dove giocano le giovanili. Con le istituzioni ci sono state alcune tensioni, ma ora ci sono buoni rapporti: Vigorito è cittadino onorario di Benevento e non vorrebbe lasciare la propria creatura. Nemmeno in caso di buone offerte.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile