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FOCUS TMW - Napoli, De Laurentiis prende i dividendi. Ha il Bari, passerà alla cassa?

FOCUS TMW - Napoli, De Laurentiis prende i dividendi. Ha il Bari, passerà alla cassa?TUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
giovedì 11 febbraio 2021, 16:45Serie A
di Andrea Losapio

Il calcio italiano è nel mirino dei fondi di investimento. Dopo l’ubriacatura della Premier League, la Serie A è pronta ad aprire ai capitali stranieri. Il nostro è storicamente il campionato che ha il contatto più vicino alla popolazione, ma negli ultimi anni molto è cambiato. Da Elliott a Suning, finendo a Friedkin e Krause, passando per Commisso. L'ultimo in ordine di tempo è certamente il probabile addio di Volpi, presidente dello Spezia, senza detenere nemmeno una quota minoritaria del club finalmente arrivato in A. Quale può essere il futuro del nostro torneo? TMW racconta la situazione delle venti proprietà in base a bilanci, investimenti e possibili scelte future.

NAPOLI

Aurelio De Laurentiis ha cresciuto il Napoli a propria immagine e somiglianza. È difficile contestarlo perché, Ferlaino a parte, è certamente il più vincente presidente della storia azzurra. È comunque divisivo sia per i modi di fare - da dieci anni a questa parte - sia per le scelte tecniche. L’ultima volta aveva puntato su Ancelotti per cercare di arrivare fino al top, ma dopo un anno e mezzo c’è stato l’esonero e l’idea Gattuso, che ha vinto sì una Coppa Italia ma che non sta convincendo fino in fondo, pur riuscendo a tenere dritta la barra in un momento complicato.

SOCIETÀ SOLIDA - Nelle ultime sessioni di mercato il Napoli ha speso molto, ma ha anche incassato tantissimo. Osimhen è stato un investimento decisamente cospicuo, ma è stato calcolato per cercare di migliorare la squadra, cosa finora non successa. La realtà è che il meccanismo di De Laurentiis è semplice: non fare il passo più lungo della gamba, cercando poi di avere il modo per rivendere. La questione Milik ha spiegato che non tutte le ciambelle riescono con il buco, per Hysaj la situazione è simile, da capire cosa farà Maksimovic.

NO AI FONDI - Come Lotito, altro protagonista in positivo di queste vicende, De Laurentiis sa di avere i conti a posto e di non volere cedere governance per una liquidità che in questo momento non gli serve. Rispetto agli altri club ha basato la propria sopravvivenza sui diritti televisivi, fondamentali, sui risultati, importanti soprattutto in caso di Champions League, e sulle plusvalenze, preferendo sempre giovani calciatori rispetto a chi è già affermato. Lozano contro James Rodriguez è un’evidenza in questo senso.

NIENTE STADIO, BUONI DIVIDENDI - All’inizio della sua stagione come presidente del Napoli, De Laurentiis aveva chiesto un’area per costruire uno stadio, magari riqualificando la zona dei campi Flegrei. Cosa che non è successa sebbene se ne parlasse dal 2007. Innumerevoli le discussioni con il sindaco De Magistris, con il San Paolo (ora Diego Armando Maradona) ingenerosamente chiamato “cesso”. La verità è che alla dirigenza può andare tranquillamente bene così, senza imbarcarsi in investimenti incredibili. Perché dal suo arrivo a Napoli i dividendi per il CdA (questione di famiglia) è arrivato fino a 30 milioni, escludendo l’ultimo che è di “solamente” 1,9 milioni.

IL BARI - Intanto c'è anche un altro asset per i De Laurentiis, cioè il club pugliese. Che quando arriverà in Serie A probabilmente vorrà ripercorrere le orme del Napoli, puntando all'Europa. Da capire se a quel punto Aurelio vorrà salutare gli azzurri e monetizzare da un'eventuale cessione a tre cifre. Sarebbe la conclusione perfetta di un affare dal 2004 in poi.

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