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Generazione d'oro sprecata, Nigeria ancora fuori dai Mondiali: la prova che le stelle non bastano

Generazione d'oro sprecata, Nigeria ancora fuori dai Mondiali: la prova che le stelle non bastanoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 11:27Serie A
Pierpaolo Matrone

La Nigeria fallisce ancora l’appuntamento con la Coppa del Mondo. A Rabat, contro la Repubblica Democratica del Congo, le speranze delle Super Eagles sono crollate ai rigori dopo l’1-1 dei 120 minuti e l’errore decisivo di Semi Ajayi. Un epilogo amaro, che sancisce la seconda assenza consecutiva dal Mondiale e apre una ferita profonda in un Paese che considera la qualificazione un obbligo, non un traguardo.

La fotografia perfetta della campagna fallimentare sta tutta nella dipendenza da Victor Osimhen. Con il bomber del Napoli in campo, la Nigeria ha sempre avuto un’altra dimensione, come dimostrato anche domenica: vantaggio meritato, intensità e pericolosità costante. Ma quando l’attaccante è stato costretto al forfait per un problema al bicipite femorale, la squadra si è sciolta. Nessuna idea, poca personalità, totale incapacità di gestire la partita. Una condizione inaccettabile per un gruppo che comprende talenti del calibro di Lookman, Iwobi, Chukwueze e Ndidi.

L’eliminazione pesa ancora di più se si considera che questa doveva essere la qualificazione più semplice di sempre, con un Mondiale allargato a 48 squadre. E invece la Nigeria si ritrova davanti a una generazione potenzialmente d’oro che, numeri alla mano, rischia di passare senza lasciare traccia: finale di Coppa d’Africa, un bronzo, zero Mondiali. Nel 2030 molti avranno superato i 30 anni e — salvo exploit — non avranno più un’altra occasione.

Il problema, però, va oltre il campo. Il sistema calcio nigeriano è collassato nelle sue fondamenta: sviluppo giovanile allo sbando, mancati pagamenti di stipendi e bonus (con tanto di sciopero dei calciatori a pochi giorni dalla partita decisiva di ieri), federazione incapace di attrarre investimenti e logorata da lotte interne. Una situazione che ricorda vecchi cicli di promesse mancate, con riforme annunciate e mai applicate.

L’ennesimo fallimento mondiale dovrebbe essere la scintilla per cambiare tutto. Ma la sensazione, purtroppo, è che - ancora una volta - più le cose cambieranno, più resteranno le stesse.

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