Ibra sprona Leao: "Ha vinto da solo lo scudetto, normale chiedergli un rendimento da fenomeno"

Senior Advisor della proprietà del Milan di RedBird, Zlatan Ibrahimovic ha parlato dal palco dell'Auditorium di Santa Chiara di Trento nel corso del Festival di Trento. Queste le sue parole raccolte da TMW sull'attualità rossonera, su Leao e su Modric:
Dopo lo 0-0 con la Juve hai parlato con Leao?
"Dopo Juve-Milan ero dentro allo spogliatoio con tutti quelli della dirigenza del Milan, facciamo tutto insieme quando vinciamo o perdiamo. Dopo la partita con la Juve erano tutti arrabbiati, era una partita che volevamo vincere. Poi dopo è affare di Allegri, nessuno entra quando parla lui. Quando lui finisce di parlare è normale che parli individualmente con i singoli giocatori. Dopo le partite però sono tutti pieni di adrenalina. Le risposte che danno dopo le partite non sono le stesse che ti danno il giorno dopo, per quello bisogna stare un po' attenti. Uno era deluso, l'altro arrabbiato. Devono avere il loro spazio, i giocatori".
Cosa manca a Leao per essere fra i migliori al mondo?
"Lo so che tanti parlano di Leao, se ne parla perché è fra i più forti al mondo. Di quelli che non sono forti non se ne parla, parlo per esperienza. Qualche anno fa abbiamo vinto lo scudetto, per me Leao ha vinto da solo, faceva la differenza da fenomeno. Da fenomeno. Le squadre oggi vincono da squadre, prima c'erano giocatori che vincevano da soli e la squadra gli andava dietro. Anche in Supercoppa in Arabia. Chiediamo tanto a lui, ha questa magia. Gli chiediamo tanto, chi non lo conosce, quando fa qualcosa di speciale dice 'wow'. Ma per me che lo conosco è normale quando rende in quel modo. Ma è arrivato a un'età nella quale può non importarsene delle critiche. Ci aspettiamo tanto da Leao, è normale".
Modric, come fa a quell'età a giocare così?
"Lui è un maestro. Non gioca a calcio, è proprio il calcio. Ha fatto una carriera incredibile, a fine campionato l'anno scorso la società era convinta che mancasse esperienza. La prima scelta era quella legata all'allenatore, poi tutto il resto. Pensando all'esperienza, abbiamo pensato subito a Modric. Era uno dei pochi al Real che non si è mai infortunato l'anno scorso. Dopo Milan-Napoli si è visto benissimo chi è in quella immagine in cui esulta a fine partita. Questa è passione, identità. Lui è un maestro".
Ti ha fatto tornare la voglia di giocare a calcio?
"Se ci fosse stato lui quando giocavo, avrei allungato ancora di più la mia carriera. Siamo contenti del suo arrivo, di quello che porta non solo in campo, ma di quello che porta in spogliatoio. Altri ragazzi giovani, ma anche quelli più esperti, ricevono energia e motivazione di fare qualcosa in più. Quando è in campo ti dà voglia di fare ancora di più".
