Inter forza quattro: Chivu cambia sempre, ma sta costruendo nuove certezze

E sono quattro, di fila. L’Inter ha riscoperto la vittoria e non la vuole più lasciare. Senza facili esagerazioni: lo Slavia Praga era e resta avversario modesto, che a San Siro non poteva certo sperare di uscire con le ossa integre - a livello sportivo - e che però comunque nei primi 30 minuti ha messo in difficoltà i nerazzurri. Costantemente rinnovati: il marchio di fabbrica in nerazzurro di Cristian Chivu, un allenatore che tutto sommato dobbiamo ancora conoscere a fondo, sembra essere proprio il costante rinnovamento.
Sette cambi, sette formazioni diverse. Rispetto all’ultima di campionato, le novità proposte dall’inizio con i cechi sono state sette su undici. Un numero ricorrente, alla settima partita giocata dall’Inter in questa stagione: l’ex difensore romeno ha sempre cambiato formazione, senza mai riproporre la stessa, concentrandosi soprattutto sulla difesa che è stato il reparto davvero mai uguale a se stesso nei suoi interpreti.
Paradossalmente, l’impressione è che sia proprio così che Chivu stia costruendo nuove certezze. Quelle di una squadra che mantiene i suoi punti di riferimento, ma nella quale - con un paio di rilevanti eccezioni, a partire da Bastoni - il concetto di titolare pare davvero più labile rispetto al passato. Forse si esagera, ma è quasi un approccio filosofico: a chi aveva nelle proprie abitudini tattiche un punto di innegabile forza, Chivu sta dando una certa imprevedibilità come approccio. Una goccia che scava la pietra di un’Inter chiamata a rinnovarsi con una rosa molto simile a quella del suo passato, e a rigenerarsi dopo il ko di Monaco. Senza volare alto, come ha ricordato proprio Chivu nel post partita: serviranno, ovviamente, prove più impegnative.
