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La Champions non sa più di kryptonite, per l'Inter. E anche l'ombra di Conte ora è alle spalle

La Champions non sa più di kryptonite, per l'Inter. E anche l'ombra di Conte ora è alle spalleTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 25 novembre 2021, 10:08Serie A
di Simone Bernabei

Ha detto una frase mica da ridere, ieri sera Simone Inzaghi dopo il successo della sua Inter sullo Shakhtar. “Nelle ultime settimane abbiamo alzato il livello”. E accipicchia se ha ragione, l’allenatore nerazzurro. Probabilmente il tutto ha inizio da una data ben collocabile: il 16 ottobre i nerazzurri persero in casa della Lazio, uno schiaffo forte in quel preciso momento. Ecco, da lì qualcosa è cambiato. Dinamiche e giocate sono cambiate, così come la convinzione dei propri mezzi. La situazione Champions che sembrava destinata al solito amaro epilogo è svoltata nel giro di 3 partite e 3 vittorie. E oggi Dzeko e compagni sono lì, belli tranquill col biglietto degli ottavi in tasca e la testa sgombra per giocarsi senza pensieri il primato al Bernabeu di Madrid. E pure in campionato qualcosa è girato, con la coppia di lepri là davanti che ha rallentato e l’Inter che ha accelerato. Alzi la mano chi, oggi, non indica l’Inter come seria candidata alla vittoria finale.

Convinzione, gioco, gol: una maturazione improvvisa. E Conte è oramai alle spalle
Il coro da parte della curva per Simone Inzaghi sul finire del primo tempo è sintomatico. Il pubblica nerazzurro gradisce e lo ha espresso in un momento difficile, perché Dzeko sembrava avere gli scarpini al contrario e la porta dello Shakhtar era piena di fantasmi. L’Inter ha meritato la vittoria e nella vittoria si vede tanto del lavoro dell’allenatore. “Non era affatto scontato mantenere questo livello dopo la rivoluzione estiva”, ha ammesso De Zerbi con lucida ammirazione. E’ vero, non era scontato. Perché la mano di Conte era forte e difficile da mettere da parte. E perché la Champions è da oltre 10 anni una sorta di chimera. O di kryptonite, se preferite. Tutto quel che verrà adesso dall’Europa sarà guadagnato e non richiesto, anche la testa quindi sarà più libera e in grado di far muovere meglio le gambe. “Il giorno della presentazione ho detto che gli ottavi erano un mio obiettivo”, sempre Inzaghi. Missione riuscita. Per di più con la menzione di merito del gioco e dell’aver saputo reagire agli addii improvvisi del comandante e dei due migliori giocatori che avevano permesso la sbornia Scudetto.

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