Lazio, Noslin: "Baroni mi ha voluto qui. Voglio aiutare il club a tornare in Champions"
13.45 - Alle ore 14 ci sarà la conferenza stampa di presentazione del nuovo attaccante biancoceleste Tijjani Noslin dalla sala stampa del centro sportivo di Formello. Segui la diretta testuale su TUTTOmercatoWEB
14.03 - È iniziata la conferenza stampa di presentazione di Tijjani Noslin. Presente anche il direttore sportivo Angelo Fabiani
Prende la parola il direttore sportivo Angelo Fabiani: "C'è poco da presentare, è un giocatore che conoscete. È un elemento a me già conosciuto ancor prima che arrivasse a Verona, il mio collega Sean (Sogliano, ndr) lo ha preso e ha fatto cose straordinarie a Verona. Per noi è un profilo importante, giovane, per continuare quel concetto di ringiovanimento della rosa. Come tutti sapete la rosa della Lazio era l'ottava in Europa per età media, c'è un cambio di tendenza dal punto di vista di filosofia di gioco e Noslin, insieme agli altri ragazzi che abbiamo preso, corrisponde a queste caratteristiche per questo nuovo ciclo. Non ho altro da aggiungere e passerei direttamente la parola a Noslin che è molto emozionato".
Le prime parole di Tijjani Noslin: "Parlerò in inglese, sono molto felice di essere qui. È il mio primo passaggio in un grande club, farò il massimo per ottenere il meglio in questo grande meglio. Spero potremo raggiungere obiettivi importanti, sono Tijjani Noslin, ho 25 anni e darò il massimo per la Lazio".
Ti è cambiata la vita in questo anno?
"Si, sicuramente qualcuno mi conosceva per quello che avevo fatto prima ai tempi del Fortuna. Ci sono state molte persone che mi hanno aiutato a raggiungere quello che ho raggiunto e arrivare fin qui. Devo ringraziare il Fortuna e il Verona per l'occasione che mi hanno dato".
Quali insegnamenti ti porti dall'avventura con Baroni a Verona?
"Sono molto felice di ritrovare Baroni e che abbia spinto per comprarmi, ha avuto fiducia in me e sono felice. L'ho conosciuto per qualche mese ma ha già visto cosa posso fare e a Verona ci chiedeva sempre di andare in avanti, mai di abbassarci. Non sento la pressione, gioco il mio calcio e amo giocare a calcio. Vedremo cosa succederà, capisco che ci siano aspettative vista la cifra importante che è stata spesa, ma spero di rispettare le aspettative del club nei miei confronti".
Qual è il ruolo più adatto alle tue caratteristiche e dove ti senti più a tuo agio?
"Per me la cosa più importante è giocare, non importante se a sinistra, a destra o al centro. Cercherò di fare il massimo in ogni posizione e spero di poter fare il maggior numero di gol e assist per aiutare la squadra a qualificarsi per la prossima Champions League".
Prenderai il posto di Immobile, che responsabilità è?
"Mi ha fatto piacere sapere che un allenatore come Baroni mi dia questa fiducia. Non so cosa succederà con Immobile, quel che so è che in qualsiasi posizione del campo farò di tutto per aiutare la squadra con gol e assist".
Hai già un obiettivo a livello di gol per la prossima stagione?
"Come ho detto, ho segnato cinque gol e servito quattro assist, ho aiutato il Verona a rimanere in Serie A e di questo sono felice. Ora sono un giocatore della Lazio e sarà tutto diverso, a me non interessa quanti gol segnerò, ma farò di tutto per aiutare la squadra a vincere più partite possibili e raggiungere i nostri obiettivi".
Cosa ha portato alla tua esplosione nel nostro campionato? Come pensi di poter gestire l'eredità che lascia Felipe Anderson?
"Ci sono stati tanti giocatori di alto livello nella Lazio come Anderson e Immobile che sono leggende per il club. So che nei primi mesi a Verona ho fatto bene, spero di poter fare ancora meglio perché giocherò con compagni ancora più forti. Credo che avrò più possibilità di far gol o assist e spero di poter anche raddoppiare i numeri dello scorso anno".
Qual è il tuo punto di forza e in cosa puoi migliorare ancora?
"Posso migliorare in ogni aspetto, non si raggiunge mai l'apice, si può sempre migliorare sia a livello di gol che a livello fisico. Ci sono tante cose in cui posso migliorare e spero che compagni di squadra così forti possano aiutarmi a migliorare di settimana in settimana".
Quali sono state le tue emozioni quando hai saputo dell'interesse della Lazio? Ti hanno già parlato del derby?
"Prima di tutto ringrazio il direttore per ciò che ha detto e per avermi dato la chance di essere qui. Ho saputo dell'interesse della Lazio due settimane prima della fine del campionato, mia sorella segue molto i social e ha letto dell'interesse di Torino e Lazio. Dopo la fine della stagione sono andato in vacanza e il mio agente mi ha detto che ero molto vicino alla Lazio e ho subito sperato che diventasse realtà. Del derby tutti sanno tutti, sia in Italia che all'estero tutti sanno l'importanza di questa partita, non vedo l'ora di giocare questa partita e spero di vincere entrambi i derby".
Ti ha colpito qualcosa della Lazio quando hai giocato qui all'Olimpico? Sogni anche la nazionale?
"La prima volta che sono stato a Roma ho giocato all'Olimpico contro la Lazio ricordo che era un momento difficile per la Lazio, ma vedendo lo stadio è stata una grande emozione. Non era tutto esaurito, ma c'era più di metà stadio ed è stato straordinario, non vedo l'ora di giocare in un Olimpico pieno. Avevo già parlato una volta in un'intervista di quando ho fatto il ryder, ora voglio pensare al giocatore che sono, so che non bisogna mollare mai, bisogna dare tutto ogni allenamento. Ovviamente la nazionale è un grande sogno per me, sento di esserci sempre più vicino. Ho già parlato con il ct e spero di arrivare presto in nazionale".
Questa Olanda può vincere l'Europeo? Ci puoi raccontare le tue caratteristiche, Noslin che calciatore ricorda?
"Ho visto tutte le partite dell'Olanda fin dall'inizio, la squadra non ha ancora raggiunto il suo potenziale massimo. Spero che questa sera possa vincere, sarò sul divano a vedere la partita e spero che ci sarà la possibilità di avere una rivincita rispetto alla finale del mondiale del 2010. Sono un giocatore che lascia tutto sul campo, cerco di sentire il gioco e cerco di raggiungere sempre un livello più alto grazie anche all'aiuto dei compagni. Sono un giocatore molto veloce, cerco di fare gol e ciò che ho imparato in Olanda è che devo cercare di creare almeno una situazione importante che possa cambiare la partita. Ci sono tanti giocatori che osservo, se devo fare qualche nome possiamo parlare di giocatori come Mbappé, Leao, Vinicius, Dembele e anche Yamal, ma ci sono tanti giocatori anche qui alla Lazio da cui posso imparare".
Ci puoi raccontare la tua amicizia con Snejider? Ti ha raccontato qualcosa della Lazio?
"Si, mi ha parlato della Lazio. Mi ha aiutato molto nello scegliere, mi ha detto che la Lazio è un grande club e che venire a Roma sarebbe stato il passo giusto per la mia carriera e mi avrebbe aiutato molto anche per il mio futuro".
Sei nato centravanti e hai deciso di fare l'esterno perché prendevi troppe botte? Qual è il tuo rapporto con i rigori?
"Non penso che la posizione dove gioco sia un tema importante, posso giocare in tutti i ruoli dell'attacco. Sono il giocatore che sono e cerco di fare qualcosa che possa sempre creare occasioni da gol, questa è la cosa più importante. La pressione che c'è fuori dal campo non fa la differenza, l'importante per me è giocare libero con la testa e fare la differenza con le mie giocate e la mia velocità. È un giocatore di squadra e dobbiamo tutti aiutarci per cercare di raggiungere il massimo. Spero di poter segnare qualche rigore se dovessi tirarli".
Hai seguito in passato giocatori che hanno giocato alla Lazio?
"Stefan de Vrij ha giocato qui e ha fatto grandi cose se vedi la sua carriera, credo che sia un grande giocatore e tutti a Roma lo conoscono. Spero di raggiungere gli stessi obiettivi che ha raggiunto lui e spero che possa diventare campione d'Europa con la nazionale. Non seguo giocatori in particolare, cerco di raggiungere il massimo possibile concentrandomi su me stesso".
Hai avuto modo di parlare con qualche compagno? Qualcuno ti ha fatto capire cosa significa essere arrivato alla Lazio?
"È il mio terzo giorno qui, ho ricevuto un bellissimo benvenuto da tutti. Non ho avuto modo di parlare a lungo con i miei compagni, mi hanno accolto e mi stanno aiutando. Tutto lo staff che c'era a Verona con Baroni è qui e mi sta aiutando. Non vedo l'ora che inizi il ritiro, inizieremo a lavorare al meglio per essere al 100% in vista del campionato e dell'Europa League".
Avete fatto un miracolo con Baroni, che tipo di allenatore è e cosa può dare alla Lazio?
"Baroni è una persona importante per la mia vita, non è obbligatorio per un allenatore chiedere un giocatore dalla sua avventura precedente. A Verona ha dimostrato di voler giocare un calcio offensivo, l'obiettivo era vincere ogni partita. Anche a Verona ci diceva che potevamo battere anche l'Inter o il Milan, ci ha dato fiducia e se un allenatore crede in te a tua volta credi nel lavoro dell'allenatore".
14.44 - È terminata la conferenza stampa di Tijjani Noslin, prende la parola nuovamente il direttore sportivo Angelo Fabiani
Ci può aggiornare sulla situazione Immobile-Besiktas?
"Rispondo con una battuta, ne ho sentito parlare. Sono abituato ad agire quando ci sono le carte e una richiesta ufficiale, nel momento in cui dovesse arrivare una richiesta ufficiale per Ciro la società ne prenderà atto e valuterà il da farsi. Ho fatto una richiesta a una società e l'ho fatto in maniera formale, i se e i ma lasciano il tempo che trovano. Ho sentito di questa evenienza, parliamo di un giocatore che ha fatto la storia della Lazio. Va trattato con le dovute maniere, se arriverà una proposta ufficiale del Besiktas per Ciro la valuteremo. Se la volontà di Ciro sarà quella di prendere in considerazione questa proposta, allora la società ne prenderà atto e la valuterà. Non voglio dire stupidaggini, sarò più preciso quando ci sarà una proposta formale".
Il giocatore non potrà essere liberato a zero?
"Il giocatore non ha chiesto questo nella maniera più assoluta. Ho sempre sentito dire che un eventuale trasferimento a lui sarebbe gradito, anche sotto la mia gestione nessuno ha messo alla porta nessuno. Chi è andato via per scadenza di contratto o perché ha voluto cambiare maglia è stata una volontà del calciatore. Alla base c'è una volontà ben precisa del calciatore, mi auguro che il calciatore possa rimanere perché c'è stima del calciatore e dell'uomo. Dobbiamo però ragionare su dei fatti e non basarci su notizie che rimbalzano a livello mediatico".
Ci può parlare di Tavares?
"Tavares è un elemento che interessa molto alla Lazio, ci sono delle corrispondenze tra le due società sull'accordo che è stato trovato ieri. Prima di fare un'operazione però bisogna mettere d'accordo tante componenti, bisogna trovare l'intesa con gli agenti. Sono più che fiducioso, ma per motivi scaramantici non dico che è già un giocatore della Lazio".
Quali sono gli obiettivi?
"Non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi davanti a un ricambio generazionale quando mi è stata affidata la guida della prima squadra. Con quest'anno siamo a circa 10 calciatori nuovi in un anno, tutti con determinate caratteristiche e determinati elementi, non ultima l'età, per iniziare un nuovo ciclo. I cicli non hanno una durata mensile ma di uno, due, massimo tre anni. Quali saranno i risultati quest'anno o il prossimo anno non lo so, ho detto che ci dovevamo ispirare a modelli di società non italiane, forse Bologna e Atalanta possono essere modelli in Italia e stiamo facendo questo. Mi assumo tutte le responsabilità, ci metto la faccia, sono convinto del lavoro che stiamo facendo, poi i risultati ci diranno se abbiamo fatto bene o male. Il rettangolo verde è il giudice supremo e solo il campo ci potrà dire se abbiamo fatto qualcosa di buono o meno. Dobbiamo supportare questi ragazzi perché hanno molto da dare da un punto di vista tecnico e caratteriale".
La situazione Greenwood?
"Già lo scorso anno lo stavamo trattando, siamo ancora in contatto con il Manchester United. Ci sono tutt'ora azioni di disturbo ma questo fa parte del calciomercato, i consigli del diavolo se li mangia la volpe e io non sono una volpe".
Immobile partirà per il ritiro? Se dovesse partire arriverà un centravanti?
"Mi auguro che rimanga alla Lazio, sarò sempre un tifoso di Immobile e sarà sempre la storia della Lazio. Oggi è parte integrante della Lazio, dovendo chiudere altre situazioni questa non è una priorità e ci porremo l'interrogativo nei prossimi giorni, parlando anche con il mister perché tutto ciò che stiamo facendo lo stiamo facendo di comune accordo con l'allenatore. Ad oggi Immobile è tra i convocati per Auronzo, poi se dovesse cambiare qualcosa vedremo".
Come giudica le critiche sul prezzo del cartellino di Noslin?
"Se adesso generalizzo offendo molti di voi che non c'entrano nulla, ma c'è stato un collega in particolare che non vedo e che ha detto questa ca***ta perché un conto è fare calcio e un conto fare il direttore di un giornale. Potrei dire di aver preso Ederson alla Salernitana per sei milioni e rivenduto a venti. Noslin ha detto che c'era il Torino su di lui, forse offrendo anche qualcosa in più al ragazzo, ma ci ha favorito la presenza di Baroni altrimenti Noslin sarebbe stato pagato ancor di più. Siccome c'è gente che ha il dente avvelenato, non ha nulla da fare e deve dire un sacco di stupidaggini, allora direi che prima di parlare di calcio giocato bisogna azionare il cervello".
Cosa manca per completare la rosa? Avete reso incedibili dei calciatori?
"Incedibili è una parola grossa, qui nessuno è incedibile. La cosa che più ci premeva come società era mettere il nuovo allenatore nelle condizioni di lavorare con tutti i giocatori a disposizione. Mancherebbe questo famoso terzino sinistro, ma c'è da dire che abbiamo Pellegrini, Marusic spesso ha giocato a sinistra, quindi oggi il ritiro si può affrontare nel miglior modo possibile. Manca un mese e mezzo alla chiusura del mercato e vedremo se ci sarà la possibilità di migliorare, questo è un nostro dovere. Domani parte la squadra e crediamo di aver messo a disposizione dello staff tecnico tutti i giocatori nei vari ruoli. Il gioco poi che proporrà Baroni prevede un'interscambiabilità dei ruoli e ad oggi questo è più che sufficiente".
C'è stato un coinvolgimento totale con l'allenatore?
"Sarri ha detto determinate cose, è un mio amico e nutro grande stima nei suoi confronti. Mi sono commosso quando è andato via, ma né io né Sarri abbiamo inventato il calcio, poi ognuno di noi ha la propria dialettica. Ho sempre apprezzato e assecondato quella di Sarri, lo scorso anno vengono attribuite responsabilità a Lotito ma il mercato lo fa il sottoscritto e le responsabilità sono mie. Ciò che ho chiesto al presidente di comune accordo con il mister ci è stato concesso, quindi non ci sono problemi. La contestazione? Faccio questo mestiere da trent'anni, non pensate che a Messina o a Trieste non ci sia stata contestazione, per me ogni contestazione è uno stimolo per fare sempre meglio e mi ha dato sempre spunti positivi. Questa è la mia personale opinione, contestare è una cosa lecita, ho visto una contestazione molto civile, i tifosi avranno le loro ragioni, da parte mia mi auguro di poter smentire sul campo questa contestazione. Io sono sette giorni su sette a Formello e lavoro per il bene della Lazio, c'è tutto l'amore e tutta la professionalità per costruire un futuro importante. Mi riferisco a quel modello di calcio che a me piace, il modello Feyenoord, il modello Atalanta o Bologna, con gente che non deve servirsi della Lazio ma che deve essere al servizio della Lazio. Mi auguro di terminare questo percorso iniziato un anno fa nel minor tempo possibile, ma chi è alla Lazio deve sapere che tutto ciò che si fa deve essere fatto per il bene della Lazio, dei tifosi, dei media. Se le cose vanno bene è un bene per tutti, quando ci sono le critiche non la prendo male, la critica aiuta a migliorarsi. Sentire una critica ti fa aprire gli occhi, la cogli al volo e cerchi di migliorare. Ben venga la critica e qualche contestazione, a me personalmente hanno sempre aiutato a crescere nel percorso professionale. Il presidente poi parla per lui, io parlo a nome di direttore sportivo e l'allenatore parla come allenatore. Non devo fare l'avvocato di Lotito, ci lavoro da oltre dieci anni e non mi ha mai imposto nulla. Se ci sono degli errori mi assumo le responsabilità in prima persona".
Ci può raccontare l'acquisto di Dele-Bashiru?
Dele-Bashiru è una novità per voi, oggi un giocatore si può vedere in tanti modi. Voi che fate questo mestiere vedete tante partite e vi rendete subito conto delle qualità di un giocatore. Su Dele-Bashiru ci sono pochissime immagini, questo ragazzo lo abbiamo studiato a fondo, non una settimana. Quando un elemento come Dele-Bashiru ha delle performance fisiche stabilite da queste piattaforme e viene seguito dai tuoi osservatori, 2+2 fa quattro e questo giocatore ha le qualità che servono a Baroni. Quando Baroni vuole giocare con il 4-2-3-1 il trequartista deve garantire le due fasi e serve una gamba devastante, per questo è stata fatta la scelta di Dele-Bashiru. Una scelta ponderata non solo per le caratteristiche fisiche, ma anche per delle indicazioni arrivate da chi ha seguito da vicino questo ragazzo. Poi è chiaro che un giocatore deve sempre dimostrare l'anno successivo quanto fatto in precedenza, ma credetemi che non abbiamo preso un giocatore a noi sconosciuto. Su Tchaouna possiamo dire che siamo stati bravi a sfruttare la clausola, quando il ragazzo ha firmato con noi diverse squadre hanno chiamato la Salernitana per provare a prendere il ragazzo, quindi possiamo prenderci dei meriti per questa operazione. Stiamo aprendo un nuovo ciclo, mi aspetto un po' di pazienza verso questi ragazzi, sono bravi ragazzi che hanno molto da dare a livello calcistico".
È ottimista su Greenwood?
"C'è un'intercambiabilità di ruoli, Noslin ha spiegato che può giocare sia da esterno che da punta centrale. Ricordo un anno una squadra ha fatto cose importanti senza una punta di ruolo, Liedholm diceva basta che son bravi. Abbiamo ragionato in società nel vertice fatto con il presidente e l'allenatore che ci saranno tante partite, ci sarà bisogno di qualche elemento in più. Non parlerei di eventuali esuberi, ma di funzionalità in una stagione sempre più complicata e difficile. Io sono nato ottimista".
Ci può parlare di chi può arrivare più tardi in ritiro? Greenwood è l'unico obiettivo o ci sono piani B?
"Dele-Bashiru ha ottenuto il visto e partirà per il ritiro, abbiamo dato per legge le vacanze che spettano a Hysaj e Zaccagni ma qualcuno di loro potrebbe anche non farle tutte. Zaccagni si sta venendo anche ad allenare. Greenwood? Il mercato come i soldi non dorme mai".
La Lazio che obiettivo stagione si prefigge?
"Nella vita non conosco uno che parte battuto, devi sempre lottare per il meglio. Io sono molto fiducioso del lavoro svolto da un anno a questa parte, si è intrapreso un percorso di cultura calcistica diversa, si è passati da un tipo di gioco fatto di possesso asfissiante a un tipo di calcio che attacca la profondità, fisicamente strutturato e con una rosa che si basa sulla fisicità. Basti vedere il calcio inglese o francese, l'eccezione è il calcio spagnolo ma i ragazzi nascono con il tiki-taka ed è diverso. In Italia c'è una base culturale diversa, ogni nazione ha la sua storia, noi per essere competitivi dobbiamo andare verso quella cultura di altri paesi che ogni anno hanno la meglio in Europa. Questo potrà dare beneficio anche al nostro campionato, a stretto giro di posta la Lazio farà divertire i tifosi e potrà divertirsi anche in futuro. Abbiamo preso giovani che hanno una grande voglia di scorrazzare nel campo. Chiedo a tutti quanti pazienza e fiducia, ci toglieranno tante belle soddisfazioni".
C'è in programma l'idea di investire sul settore giovanile?
"Sono contento per questa domanda, si parla molto del settore giovanile e spesso a sproposito. Basta avere un microfono e si sparano tante ca***te, mi sono imposto di non accendere più la radio. Qui si sta dicendo che si è perso Dutu, ma Dutu è andato a scadenza e se lui è affascinato da Milan, Juve o altre non si può fare nulla. Il tema è legato alle norme. Se vi chiedessi Sardo che ruolo è, molti di voi neanche saprebbero rispondere. Sardo è stato talmente pubblicizzato in questo periodo che hanno portato anche a certi ragionamenti che con me non attaccano, è arrivata poi la norma del governo e si rimescola tutto. Con la norma dell'apprendistato ti pone una difficoltà oggettiva alla società, prima si poteva l'addestramento tecnico e poi decidere se fare un contratto di tre anni, oggi non più così. Prima che entrasse questa deroga del governo tanti giocatori potevano liberarsi, non sono il tipo che si fa ricattare da un procuratore, non funziona così. Quello è un settore dove il governo e le istituzioni federali devono venirsi incontro, questo è penalizzante per tutto il sistema calcio. Costruisco un giocatore per 4-5 anni, poi perdo un giocatore a zero e come posso investire sui giovani? La Lazio sta investendo molto sul settore giovanile, stiamo dando una casa ai bambini e alle ragazze più giovani, abbiamo costruito uno stabile solo per le ragazze che faranno la Serie A il prossimo anno e in Italia non c'è un centro così bello a livello femminile. Probabilmente negli anni passati qualche metodo non ha funzionato, io uso il mio metodo, poi se vanno da altre parti li accompagno. Io voglio vedere gente che suda per la propria maglia e per la propria gente".
State ricercando i gol sul mercato? Avverte la necessità di garantire alla piazza un colpo che possa accendere i tifosi?
"Il prossimo anno forse andrà via pure Fabiani, ricordate che tutti sono importanti e nessuno indispensabile. Sono andati via giocatori importanti, bisogna andare sul concreto. Ho sentito parlare di annata fallimentare, una debacle, chi lo dice non vuole il bene della Lazio ma solo il bene del proprio portafoglio e fare i capipopolo. Io amo il tifoso che viene allo stadio facendo sacrifici, i mercenari che parlano così li schifo. Il ciclo di Milinkovic, Luis Alberto e Felipe Anderson è chiaro che sia finito, se Anderson è voluto tornare in patria chapeau, grande senso di appartenenza, quello di cui ho parlato prima per il settore giovanile. Il cambio era necessario, gli anni passano per tutti. La Lazio non ha messo alla porta nessuno, Pedro nessuno lo ha messo alla porta. La Lazio poteva dire di non far giocare 20 partite a Pedro per non far scattare il rinnovo automatico, invece non abbiamo detto nulla. È iniziato un nuovo percorso, mi interessa vedere quanti gol facciamo, non quanti tiri facciamo. A stretto giro di posta ci toglieremo molte soddisfazioni. Entusiasmo? Non sono abituato a prendere in giro, mi ci vorrebbe poco a prendere un giocatore a fine carriera e fare tutti felici. La società non deve essere giudicata per queste cose, una società deve essere giudicata per il lavoro che fa e per infondere quel senso di appartenenza che bisogna avere. Si parla sempre del derby, per me rappresenta un'arena, o vita o morte, ma per fare questo devi avere gente che ce l'ha dentro e che dà tutto, poi il calcio è fatto di piccole sfaccettature, ma guai se viene meno questo concetto di guerra agonistica. A me le fichette sono sempre piaciute poco, con le brave persone non vai da nessuna parte. Devi avere dei filibustieri in campo".
15.30 - È terminata la conferenza stampa di Angelo Fabiani