Leonardo: "Al Milan allenai per preparare la vendita del club. Inter? Solo per Moratti"
Il dirigente sportivo Leonardo, che ha lavorato a lungo al PSG, ha concesso un'intervista a RMC Sport, parlando così di Luis Enrique e suggerendo anche un'alternativa allo spagnolo: "Lucho è perfetto, ha saputo trasmettere la sua mentalità a una squadra giovane. Ma per me Motta al Psg sarebbe geniale: conosce il club, ha un'estetica, vuole fare bel gioco, adora Parigi. È un mio rammarico non vederlo in panchina".
Il PSG ha vinto nell'anno in cui ha ceduto Mbappe.
"Ma se non spendi non vinci. Se guardi chi vince la Champions, sono i club più ricchi. E per noi, all'inizio, l'obiettivo non era di vincere la Champions, ma di essere subito competitivi. È quello che abbiamo fatto. Per Ibrahimovic e Thiago Silva spendemmo solo una settantina di milioni, e non guadagnavano molto più di prima".
Il vero cambiamento ci fu con Messi, Neymar e Mbappé.
"Ma anche il calcio era cambiato, come la comunicazione. Oggi i giocatori guadagnano di più con i diritti di immagine che di stipendio. Basta vedere il numero di follower. Allora magari certi giocatori non vanno presi, anche se poi dipende dalle opportunità. Già nel 2021 Neymar e Mbappé volevano andarsene. Kylian voleva andare al Real Madrid. Li avrei lasciati andare e alle giuste condizioni. Il club preferì tenerli, c'era il Mondiale in Qatar: il brasiliano avrebbe potuto fare di più, Messi venne a parametro zero per lo stesso stipendio che prendeva al Barcellona".
Rimpiange l'addio alla Serie A.
"Non mi è mai piaciuto allenare. Iniziai al Milan perché andava preparata la vendita del club. E poi l'Inter solo perché me lo chiese Moratti. Penso che non tornerò nel calcio, salvo forse per un progetto ambizioso che mi appassioni. Come fu con il PSG. Magari non avrei rinunciato a Donnarumma".












