Luiso: "Il Toro di Sora? Ecco perché. Oggi giocherei con la sigaretta in bocca"

“Qualcuno pensava fosse per il modo di giocare aggressivo. Invece era semplicemente perché venivo da Sora e giocavo nel Toro. Il soprannome è nato così”. Pasquale Luiso (in foto da allenatore), intervistato da Sky Sport, torna così sul suo soprannome. L’ex attaccante, tra le altre di Piacenza e Vicenza, ha ricordato uno dei suoi gol più famosi, in rovesciata al Milan: “Quella partita è rimasta nella storia. Vinciamo 3-2. Il gol in rovesciata è stato un mix di coraggio e fortuna: spalle alla porta, prende il palo e va dentro. Dopo quel gol, però, tre mesi senza segnare. Due rigori sbagliati. Sembrava una maledizione! Se non mi fossi fermato, magari me la giocavo con Inzaghi per il titolo di capocannoniere”.
Si ricorda le reazioni dei giocatori del Milan dopo quella rete così spettacolare?
“Mi ricordo Baresi e Costacurta che si mettevano le mani nei capelli e dicevano: ‘Ma che c***o c’ha questo?’. Io mi tolgo la maglia e vado sotto la curva, è stato un momento pazzesco”.
Ha qualche rimpianto relativamente alla sua carriera?
“Qualcuno dice che potevo fare di più, magari andare alla Roma, alla Lazio, a Milano... è probabile. Però ti dico una cosa: in quest’epoca qua, ci avrei giocato. Senza presunzione. Con la sigaretta in bocca, pure!”
