Milan-Lecce 3-0, le pagelle: Rabiot cambia il gioco di Allegri, l'attacco risponde presente
Risultato finale: Milan-Lecce 3-0
MILAN (a cura di Simone Lorini)
Maignan 6 - Prima parata al 71': niente di difficile, in una serata di quasi totale riposo.
Tomori 6 - Serata con pochi grattacapi per tutta la difesa rossonera.
De Winter 6 - Gara perfetta per esordire: zero patemi, guida la retroguardia con la giusta personalità.
Pavlovic 6,5 - Nota di merito per il difensore, che rispetto ai compagni di reparto va anche vicino al gol con una gran punizione dalla lunga distanza. Dal 79' Odogu sv.
Saelemaekers 7 - Grandissima prova del belga, che in questa posizione intermedia tra attacco e difesa esalta le proprie qualità atletiche fuori dal comune: anche il destro comunque non è niente male. Dal 61' Athekame 6 - Ancora in evidente fase di adattamento, si vede poco nella mezz'ora finale.
Loftus-Cheek 7 - Cerca con insistenza il gol ma a differenza della gara in campionato non riesce nell'obiettivo prefissato. Comunque una gara di grandissima sostanza.
Ricci 6,5 - Firma un paio di aperture pregevoli e comanda il gioco a centrocampo con grande autorevolezza. Stupisce vederlo uscire dopo un solo tempo. Dal 46' Fofana 6,5 - Partecipa alla festa e va anche vicino al gol del tre a zero, per poi firmare l'assist.
Rabiot 7,5 - L'ingrediente segreto della cucina di Allegri: da quando è arrivato il centrocampo ha una fisionomia totalmente diversa. Va almeno due volte vicinissimo al gol, sarebbe stato il primo, che avrebbe meritato.
Bartesaghi 7 - Sontuoso l'assist con cui mette Gimenez da solo davanti alla porta sguarnita: è la giocata che sblocca la gara dopo quattro tentativi falliti, mettendo in discesa la sfida per i rossoneri.
Gimenez 6,5 - Si mangia l'impossibile nei primi 20 minuti, anche a gioco fermo! Si riscatta con il gol che sblocca la sfida e deve pagare una cena di pesce al giovane Bartesaghi. Dal 68' Balentien sv.
Nkunku 7 - Spettacolare la mezza rovesciata con cui incanala la partita nella ripresa. Il francese fa espellere Siebert e firma anche il primo palo della sfida, da posizione ravvicinata ma defilata. Dal 65' Pulisic 7 - Dopo tre minuti dal suo ingresso in campo insacca il tre a zero con una facilità irrisoria su perfetto invito di Fofana.
Allenatore: Landucci 7 - Questo Milan gioca a memoria ed è in condizione fisica straripante, come mostra anche il pressing alto messo in evidenza nei minuti finali della gara. Il cavallo Rabiot dà imprevedibilità al gioco con i suoi inserimenti e qualsiasi protagonista si esalta in questo gioco corale, come dimostra la prova dominante messa in campo con tante seconde linee in campo. E senza contare che il Milan arriva a cinque vittorie su sei gare senza aver mai aver avuto Leao e Jashari, ma anche con un Pulisic a mezzo servizio.
LECCE
Fruchtl 6 - Suo malgrado diventa vittima di un vero tiro al bersaglio. Evita la goleada di proporzioni bibliche, con l’aiuto di palo e traversa.
Veiga 4,5 - Il Milan spinge parecchio da quella parte, perché l'opposizione è blanda: Bartesaghi trova sempre la sbarra aperta, Pulisic pure.
Siebert 4 - Pronti, via, salva sulla linea, ma poco dopo fa il patatrac: il placcaggio su Nkunku è il De profundis sulla serata.
Tiago Gabriel 5 - Unico superstite in campo della sfida col Cagliari, non riesce ad alzare gli argini per fermare la mareggiata rossonera.
Ndaba 4,5 - Mezzi fisici notevoli, ma col pallone non sa proprio cosa farci: passivo sul primo gol, sbanda paurosamente se puntato.
Kaba 5 - La mansione principale è quella di andare in pressione sugli avversari, corre tanto ma lo quasi sempre a vuoto. Dal 46’ Pierotti 5 - Impatto marginale, una cavalcata in contropiede e stop.
Berisha 5 - Dà il cambio a Ramadani, ma la regia è compassata: gioca corto, zero verticalità. Bussa da fermo alla porta di Maignan, ma gli fa il solletico. Dall’80’ Coulibaly sv
Helgason 5 - Ritrova una maglia da titolare dopo diverso tempo, non la verve dei giorni migliori: prestazione crepuscolare. Dal 46’ Gorter 5 - Non esattamente la situazione ideale per esordire, fatica parecchio.
N’Dri 5 - Poco propenso al lavoro che gli viene richiesto in fase difensiva, è lui il sacrificato dopo la cacciata di Siebert. Dal 22’ Gaspar 5 - Dentro per chiudere gli spifferi, missione fallita.
Camarda 5 - Torna a San Siro da avversario, resta quasi subito isolato: il problema dell’esultanza o meno non si pone.
Morente 5 - Saelemaekers lo costringe a stare molto basso, cerca di dare una mano a Ndaba ma davanti non si palesa mai. Dal 58’ Gallo 5 - Non mette in sicurezza la fascia mancina.
Eusebio Di Francesco 5 - Ne cambia dieci, perché le priorità sono giustamente altre: la manifesta inferiorità di base diventa a tratti imbarazzante una volta rimasti con l’uomo in meno.











