Nuovo tecnico e nuove fondamenta: l'Empoli prova la ricostruzione

D'Aversa è ormai il passato
Incassata la batosta per la retrocessione, l'Empoli si guarda attorno per ricostruire un nuovo ciclo. Si assisterà alla consueta rivoluzione, con molti dei protagonisti che se ne andranno, tra prestiti terminati e scadenze di contratto. Il primo nodo riguarda la guida tecnica: D'Aversa è ormai il passato e, anche se è ancora sotto contratto, non sarà più l'allenatore dei toscani. Del tecnico pescarese è piaciuta la disponibilità e la serietà con cui si è imbarcato in questa avventura fin dal primo giorno, tenendo a galla i suoi ragazzi fino alla fine nonostante le traversie affrontate. Tuttavia, il trend di venti partite senza vittorie e la volontà di voltare pagina hanno avuto il sopravvento e il Presidente Corsi ha deciso di congedarsi dal suo allenatore.

Chi sarà il prossimo tecnico?
Continuano le riflessioni per capire chi possa essere il tecnico ideale per il nuovo corso. Anzitutto, si tratterà di un allenatore già rodato, che ha già avuto esperienza in categoria, perché non si vogliono correre rischi di adattamento alla B. Ma al tempo stesso si cerca un profilo fresco, in ascesa ma che non sia già "esploso". Infine, ed è forse il requisito ritenuto più importante, dovrà essere un allenatore bravo a gestire un gruppo di giovani, perché inevitabilmente la squadra avrà un ricambio tecnico e generazionale non indifferente. Il favorito sembra Pagliuca, ma la Juve Stabia potrebbe fare muro forte di una sorta di "clausola rescissoria". Così potrebbero inserirsi nella corsa al posto anche D'Angelo e Caserta. In particolare, questi ultimi due hanno già lavorato con il ds Gemmi.

Una squadra da rifare
C'è poi il capitolo mercato. Alcuni calciatori sono molto appetiti e lasceranno sicuramente Empoli. Marianucci è in pratica già del Napoli e Fazzini piace a mezza Serie A (su di lui si sono mosse diverse squadre, chiedendo informazioni alla società empolese). Senza scordare Goglichidze e Anjorin, che potrebbero stuzzicare anche all'estero. Dopo tutto si tratta di una scena già vista: l'Empoli è pronta a cedere i suoi gioielli e a investire parte del ricavato per provare a costruire nuove fondamenta per il futuro.