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Tante parole ma nessun fatto: tre partite di Vanoli alla Fiorentina, ma la squadra è la stessa di Pioli

Tante parole ma nessun fatto: tre partite di Vanoli alla Fiorentina, ma la squadra è la stessa di PioliTUTTO mercato WEB
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Lorenzo Di Benedetto
Oggi alle 15:55Serie A
Lorenzo Di Benedetto

La Fiorentina va sempre più giù, a picco, e il cambio in panchina arrivato prima della sosta, con l'esonero di Pioli e l'arrivo di Vanoli, non sembra aver dato quello che la dirigenza si aspettava, almeno per il momento. La sconfitta contro l'AEK Atene in Conference League, la seconda consecutiva nella competizione europea, ha messo a nudo, ancora una volta, tutte le fragilità della formazione viola e le parole nel post gara, di Dzeko prima e del tecnico poi, hanno appesantito ancora di più un ambiente che avrebbe invece bisogno di massima serenità. Domenica pomeriggio alle 18 la Fiorentina si troverà di fronte l'Atalanta di Raffaele Palladino, ex di turno con il dente avvelenato dopo la separazione della scorsa estate condita da tante polemiche e incomprensioni e dopo le tante dichiarazioni adesso per Vanoli è arrivato il momento di pensare ai fatti.

Nessuna nuova idea.
Fin dal giorno del suo arrivo a Firenze Paolo Vanoli ha parlato chiaramente, chiedendo ai suoi maggiore agonismo e grinta, salvo poi aver cambiato tono con il passare dei giorni, ma la cosa che salta più all'occhio è che non ci sono stati cambiamenti dal punto di vista del modulo e dei giocatori utilizzati. In pratica il neo allenatore non ha fatto altro che proseguire sulla strada tracciata da Stefano Pioli, ma una squadra che era in netta difficoltà avrebbe avuto probabilmente bisogno di una scintilla e di qualche cambiamento importante, per non finire, come sta accadendo, per rivedere gli stessi errori e la stessa paura negli occhi dei giocatori.

Serve la scossa.
Vanoli deve fare qualcosa, deve pensare a qualche novità: la Fiorentina, come sta dimostrando il campo, non è una squadra adatta a giocare con il 3-5-2, questo è evidente, e allora ecco che l'allenatore dovrà cambiare qualcosa anche dal punto di vista dello schieramento tattico. Nella rosa a sua disposizione non ci sono esterni offensivi ma un po' come fatto da Palladino un anno fa, quando l'allora tecnico della Fiorentina propose Edoardo Bove come laterale mancino nel 4-2-3-1, servirà prendersi qualche rischio in più. Vanoli deve osare. Perché così le cose non cambieranno da un giorno all'altro, e il rischio, sempre più concreto, è che la Fiorentina finisca davvero per rendere realtà l'incubo della retrocessione.

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