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TMW - I verdetti della stampa. Milan, difficile scegliere migliori e delusione. Ibra non può mancare

TMW - I verdetti della stampa. Milan, difficile scegliere migliori e delusione. Ibra non può mancare
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 24 maggio 2022, 19:30Serie A
di Antonello Gioia

Del Milan Campione d'Italia c'è tantissimo da elogiare e pochissimo - anzi niente - da dimenticare. La vittoria dello Scudetto, considerata dai più come una sorta di miracolo senza, però, considerare con precisione il valore di questa squadra e i risultati ottenuti da due anni a questa parte, conduce inevitabilmente ad elogi generali e a grandi lodi dei singoli. Adesso, dunque, spazio ai bilanci di fine anno tra migliori, peggiori e rivelazioni. Ecco, nel focus di TMW, le domande a cui rispondono tre firme per ogni piazza.

Chi è stato l'MVP della stagione?

Marco Fallisi (La Gazzetta dello Sport): "Leao. Era l’ultima grande scommessa da vincere ed è successo nell’anno giusto, perché il Milan ha trovato un top player capace di fare la differenza con continuità. In questo momento in A non c’è un giocatore che incide come incide Leao tra gol e assist. È diventato uno di quei giocatori da tenere in campo fino all’ultimo perché sai che se c’è lui qualcosa può sempre succedere".

Franco Ordine (Il Giornale): "Ibrahimovic. Ha alzato l'intensità degli allenamenti, ha mostrato la strada per arrivare al successo alla squadra e ne ha scandito tutte le tappe, sia da calciatore che da mental coach".

Michael Cuomo (TeleLombardia): "Tonali. Ha rinunciato all’Inter, dove avrebbe vinto, per il Milan. Emotivamente coinvolto, ha pagato alla prima stagione. Non riscattato, ha rinunciato a parte dell’ingaggio per continuare e riscattarsi. Ha segnato il primo gol della stagione del Milan, ha segnato il primo gol del Bologna nel recupero contro l’Inter: quello a Roma, contro la Lazio. Il gol scudetto".

Chi è stato la rivelazione della rosa in stagione?

Marco Fallisi (La Gazzetta dello Sport): "Kalulu. Un conto è giocare qualche partita da centrale come era capitato la stagione passata, quando la difesa era in emergenza, tutt’altro discorso è diventare un centrale a tutti gli effetti e scavalcare Romagnoli nelle gerarchie. Oggi Kalulu e Tomori formano una coppia “europea”, moderna, aggressivi ed esplosivi come pochi altri centrali".

Franco Ordine (Il Giornale): "Non ce n'é una sola, sarebbe molto riduttivo. Ne indico tre: Maignan, perché non immaginavo che fosse così forte, Kalulu e Tonali, perché l'anno scorso ha giocato il fratello, mentre in questa stagione è arrivato lui".

Michael Cuomo (TeleLombardia): "Lo conoscevano in pochi, ha raccolto l’eredità più pesante: di quello premiato come miglior portiere dell’anno. Ha imparato la lingua e ha guidato i compagni. Ha messo i guantoni dove in pochi sarebbero arrivati. Ha stretto i denti peggiorando il suo infortunio. Ha recuperato in fretta oltre le più rosee aspettative. Ha dato sicurezza ai difensori dando loro occasione di crescita".

Chi è stato la delusione?

Marco Fallisi (La Gazzetta dello Sport): "Delusioni non trovo che ce ne siano state, perché anche chi non ha vissuto la stagione migliore l’ha raddrizzata nel finale, come Rebic o Diaz. Forse, presenze alla mano, Romagnoli è il giocatore che ha “sofferto” di più, vista l’esplosione di Kalulu che gli ha praticamente tolto il posto da titolare dopo l’infortunio di Kjaer".

Franco Ordine (Il Giornale): "Mirante! (ride, ndr). Come per dire: 'nessuno'!"

Michael Cuomo (TeleLombardia): "Maglia numero 10, un grande finale di stagione nella scorsa e la possibilità di non far rimpiangere Calhanoglu e far dimenticare i veleni del suo passaggio all’Inter. Un inizio illusorio, poi il Covid e quindi un costante declino. Utile a Pioli per dimostrare la crescita e le sue grandi qualità di allenatore, perché in quel ruolo si è dovuto inventare di tutto".

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