Torino, Maripan ha imparato la lezione: "Dal rosso con l'Inter ho capito com’è la Serie A"

Lo sbarco in Italia la scorsa estate e una stagione in Serie A, con 28 presenze e anche un gol, sono bastati a Guillermo Maripan per capire fin dove l'asticella del calcio italiano punta. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport il centrale cileno di 31 anni ha spiegato cosa gli abbia detto in questi giorni di ritiro il nuovo allenatore in carica, Marco Baroni, arrivato dalla Lazio: "Di fare il difensore. Di essere un difensore forte, di stampo italiano. Un leader". Mentre c'è chi lo ha messo in seria difficoltà l'annata passata: "Due nomi: Kean e Retegui".

Per poi slittare ad un brutto ricordo della scorsa stagione, il 5 ottobre in Inter-Torino, quando prese un rosso dopo 20 minuti: "Sì sì, me lo ricordo ancora oggi molto bene...", ha esordito Maripan. "Da quella partita ho cambiato il modo di difendere, ho capito com’è la Serie A e quali sono i tempi per difendere e anticipare gli attaccanti. La partita rappresenta un prima e dopo, perché da quel momento ho compreso come si gioca in Italia".

Ma che margini ha il Torino in vista della prossima stagione? "Sarà un Toro che potrà dire la sua. Sappiamo quanto Duvan (Zapata, ndr) è importante, Ngonge è un attaccante troppo forte: tutti ci aiuteranno molto. Sta nascendo un bel Toro. Dal punto di vista offensivo dobbiamo fare meglio di un anno fa. L'obiettivo? È il più in alto possibile, il Toro deve stare sempre in alto. Abbiamo una grande società, uno stadio bello, una buona squadra, manca solo la fiducia. Dobbiamo credere che possiamo puntare all’Europa".