Un anno fa risolveva con la Juventus da capitano. Ora Danilo è in finale in Sudamerica
Un anno fa, di questi tempi, si parlava di un Danilo che finiva sistematicamente in panchina. Thiago Motta non lo considerava un titolare, seppure conservasse la fascia da capitano, forse per quella vicinanza a chi c'era prima di lui e che ne aveva esaltato le doti. O forse perché l'idea era quella di avere un modo diverso di approcciare le partite. Non è dato sapere.
Quello che poi è successo, invece, si sa. A un passo dal Napoli a gennaio, ha preferito il ritorno in Brasile invece che continuare in Serie A, forse per non perdere la Nazionale e la possibilità di giocare la Coppa del Mondo. In compenso ora, con il Flamengo, è riuscito a guadagnare l'ultimo atto della Libertadores. Un ritorno al passato per chi l'ha giocata quattordici anni fa, nel 2011, vincendola contro il Penarol.
Ecco le parole di Danilo dopo la finale conquistata. "Per me è stato fantastico. Prima della partita, durante il riscaldamento, ho chiesto a Saúl di quale squadra fosse tifoso e gli ho spiegato cosa si prova a giocare per la squadra del cuore in una partita del genere, in un ambiente del genere. È stato davvero bello, è stata dura come deve essere la Libertadores. Il gruppo merita i complimenti per l'impegno e il sacrificio, ora bisogna recuperare le forze e concentrarsi sul campionato brasiliano fino alla finale”
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