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Carpi, il dg Enrico Bonzanini: "Soddisfatti dell'inizio di stagione. Chi mi ha impressionato? L'Ascoli"

Carpi, il dg Enrico Bonzanini: "Soddisfatti dell'inizio di stagione. Chi mi ha impressionato? L'Ascoli"TUTTO mercato WEB
ieri alle 18:34Serie C
di Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto Enrico Bonzanini, direttore generale del Carpi.

Dopo più di un mese dall'inizio del campionato la sensazione è che, anche grazie alla crescente visibilità, ci sia oggi grande attenzione attorno a questa categoria. Qual è il tuo giudizio?
"È chiaro che in queste settimane stiamo vedendo un campionato dal livello tecnico molto alto. Io non condivido la visione di chi sostiene che la Serie C stia perdendo qualità: al contrario, vedo un livellamento verso l’alto. Le differenze tra le squadre che lottano per i playoff e quelle che mirano a una salvezza tranquilla si sono assottigliate. Le partite sono diventate più spettacolari, anche grazie alla maggiore esposizione mediatica. È inevitabile toccare il tema delle dirette televisive: avere Sky ha fatto tutta la differenza del mondo, anche a livello commerciale".

Il presidente Marani e Gianfranco Zola stanno lavorando molto per fare della Serie C una vetrina per i giovani italiani. Secondo te, questa missione sta producendo risultati concreti o la strada è ancora lunga?
"Io credo che i risultati inizino a vedersi. La governance del presidente Marani, che punta a rendere la Serie C il palcoscenico principale per i giovani italiani, sta dando i suoi frutti. A livello numerico, si nota come ci siano sempre più ragazzi di qualità nel campionato. I premi per il minutaggio dei giovani si stanno riducendo, e questo è un buon segnale: significa che sono aumentate le squadre che fanno affidamento su questi strumenti, e quindi sono di più i giovani che trovano spazio e giocano con continuità".

Un altro tema discusso riguarda le seconde squadre. Attualmente ne abbiamo tre - Atalanta, Juventus e Inter - una per girone. Ci sono tifoserie che non hanno mai digerito del tutto questa presenza. Cosa ne pensi e credi sia giusto fissare un tetto al loro numero?

"Francamente, è una questione che va oltre la mia competenza e prospettiva. Credo però che la presenza delle squadre Under 23 nei gironi di Lega Pro non alteri in modo negativo il campionato. Tutte trovano difficoltà, perché il livello tecnico continua a crescere. Basti pensare al Milan Futuro, che lo scorso anno aveva una rosa di grande qualità ma è retrocesso dopo i playout con la SPAL. Dal punto di vista tecnico non vedo problemi. Certo, da un punto di vista “romantico” del tifo, la presenza delle seconde squadre toglie qualche posto a piazze storiche della Serie D che sognano il professionismo. Ma bisogna anche guardare al calcio del futuro. Il mio compito resta quello di fare il meglio possibile per la mia società".

Parliamo del tuo Carpi, reduce da una vittoria importante. Che valutazione dai di questo inizio di campionato?
"Siamo soddisfatti. Abbiamo raccolto 11 punti in 8 partite, che per noi rappresentano un buon bottino. L’obiettivo resta la salvezza, ma ci sono stati anche episodi sfortunati: penso al pareggio subito al 94’ contro la Juventus Next Gen alla prima giornata, o al blackout interno contro il Campobasso, una partita poi rimessa in piedi. C’è sempre da migliorare, ma nel complesso la partenza è positiva. Quest’estate abbiamo cambiato molto, perdendo giocatori importanti e affidandoci a un allenatore esordiente in Lega Pro ma molto preparato. Il lavoro dello staff è stato ottimo, e i risultati lo dimostrano".

Il Carpi è una realtà piccola ma solida, che continua a fare calcio con serietà. Qual è oggi il rapporto tra il club e il territorio? Dove pensi ci sia margine di crescita?
"La fortuna del Carpi oggi è avere una proprietà come quella di Claudio Lazzaretti, che è prima di tutto un tifoso. È carpigiano, veniva allo stadio già da presidente della Correggese. Questa sua ottica “paterna” è un grande valore aggiunto. Rimanere tra i professionisti non è mai scontato, e questo la piazza l’ha capito. Anche l’imprenditoria locale sta rispondendo, aumentando il sostegno alla società. Siamo una realtà piccola ma molto identitaria. È chiaro che nel raggio di 30-40 chilometri ci sono club che giocano in Serie B o in Europa, quindi il nostro bacino è limitato. Però stiamo lavorando bene sul territorio, con iniziative di fidelizzazione: dalla lettera di benvenuto ai bambini appena nati, alle attività nelle scuole, fino ai progetti con i centri anziani. Tutti questi gesti stanno rafforzando il senso di appartenenza. La vittoria per 2-0 contro il Perugia, firmata da due ragazzi nati a Carpi, ne è la dimostrazione più bella".

Uno sguardo al girone: Arezzo e Ravenna stanno facendo benissimo, ma ci sono altre squadre che ti hanno colpito in positivo?
"Penso che grandi meriti vadano ad Arezzo e Ravenna, che hanno vinto sette delle prime otto gare e stanno confermando le aspettative.
La squadra che mi ha impressionato di più, però, è l’Ascoli: è completa, costruita con intelligenza, e ha una solidità difensiva notevole, ha subito un solo gol. Nel lungo periodo, una difesa così forte può essere più decisiva di un attacco prolifico.
Faccio i complimenti anche a società come il Guidonia, che da neopromossa sta facendo un campionato importante e in silenzio si sta togliendo belle soddisfazioni".

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