Giugliano, Antonazzo sull'esonero di Colavitto: "I panni sporchi si lavano in famiglia"

“I panni sporchi si lavano in famiglia”. Il direttore sportivo del Giugliano Angelo Antonazzo torna così sull’esonero di Gianluca Colavitto dopo poche giornate dall’inizio della stagione: “La verità è che i panni sporchi si lavano in casa. Non c’erano i presupposti per poter continuare insieme, e di comune accordo abbiamo deciso per la separazione. Quando si superano alcuni limiti non è più possibile condividere un percorso insieme. - spiega il ds campano a Ilmeridianonews.it - Il periodo non è più dei positivi, è giusto che le domande vengano rivolte a me e non al mister. Per il lavoro fatto a inizio anno avevamo sicuramente delle previsioni migliori, siamo in un momento in cui contestazioni e mugugni fanno parte del calcio, specialmente se i risultati non sono positivi. Il nostro è stato un percorso quasi a ostacoli e sfido chiunque a dover cambiare allenatore dopo due giornate. Cudini? In 20 giorni ha dovuto giocare cinque gare di cui due contro Cosenza e Salernitana”.
Spazio poi alla possibilità di attingere dagli svincolati: “Non cambierei nessuno dei miei ragazzi, ma se mi dici che non sono soddisfatto ti dico che non lo sono. Ci aspettiamo sicuramente di più da parte dei calciatori. - prosegue ancora Antonazzo come riporta Tuttoc.com - Intervenire sugli svincolati è un azzardo, non sappiamo con esattezza il loro stato fisico, abbiamo già ingaggiato Vaglica che giocava in una squadra di Eccellenza, ed è stato subito gettato nella mischia in una situazione complicata".
Spazio poi alla contestazione: “Ogni scelta che facciamo è condivisa con la società, quando sono arrivato la prima chiamata è stata a Bertotto, ma il mister mi ha risposto che per le sue ambizioni la piazza gli stava un po' stretta. Lo dico ai tifosi legati al ricordo di Bertotto, che veniva da un anno in più di lavoro. Dico questo perché qualcuno si dimentica che i professionisti vengono ingaggiati dalla società, quindi serve rispetto. Ha avuto un anno e mezzo di tempo e ha fatto meglio il primo rispetto al secondo. Anche nell’era Bertotto ci sono state delle contestazioni provenienti dagli spalti. Chi fa questo lavoro sa benissimo che non si deve né esaltare né deprimere, ma mi prendo tranquillamente la responsabilità. Rispetto l’ambiente, ma si deve avere rispetto anche per la società. La sintonia con Cudini e la società è totale".
