Gorgone: "Certi che la Lucchese non si sarebbe ritirata, abbandonati dalle autorità"


Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto mister Giorgio Gorgone, al momento svincolato dopo il fallimento della Lucchese. Una Lucchese che versava in una situazione societaria disperata, ma che sul campo il mister e la squadra erano riusciti a salvare: "Nell'analisi immediata ed emotiva c'è stata una grande soddisfazione per quello che abbiamo ottenuto. Non è sempre vero che un ambiente si unisce in queste situazioni, guardiamo a esempio quello che è successo a Foggia, ma nel nostro caso a un certo punto i tifosi hanno aperto gli occhi e hanno visto che c'erano dei problemi. Forse il problema grosso di Lucca è stato all'inizio, si è creata una aspettativa molto alta, che io ho sempre riconosciuto come un'aspettativa sbagliata e fuorviante, ma nessuno mi credeva. Eravamo partiti bene, e io ringrazierò sempre il presidente Bugarella, a mio avviso consigliato male, perché una squadra come la Lucchese, con quel budget, doveva fare un percorso di tranquillità, ma quando si è alzata l'aspettativa e si sono creati i malumori, c'è stata una tensione continua e la squadra secondo me a un certo punto ha reso anche meno. Certo, oggettivamente poi abbiamo viaggiato a un ritmo da terzo o quarto posto, però alla base c'è stato un grande sacrificio da parte di tutti perché avevo una squadra con età media alta, e un conto è allenare i ragazzi, un altro allenare i trentenni, i trentadue, i trentatré che hanno poi un percorso diverso. Ma voglio ringraziare ancora tutti, i giocatori, i dipendenti, chi è stato con noi, i tifosi che hanno contribuito a fare tante cose che ripeto non abbiamo mai sponsorizzato: l'allenatore del Sestri Levante, prima della partita con loro, ironizzò sulla nostra situazione, ma davvero non sapevamo come muoverci, non avevamo i soldi per l'organizzazione e della normale gestione. Chiaro poi che la salvezza sul campo è divenuta l'immagine più bella della stagione",
Sicuramente è un'esperienza che fa curriculum e fa acquisire delle capacità anche di gestione differenti. Ma quando è stato il momento in cui si è reso conto che la situazione non era più recuperabile?
"Da gennaio, quando c'è stata la prima vendita. È arrivato prima un gruppo, poi dopo un mese un altro gruppo che però non è stato mai presente, poi è stato venduto a un terzo, lì ho capito che era veramente rischioso, addirittura saremmo anche potuti retrocedere. Poi, ho comunicato che per me bisognava continuare a lavorare come se fosse tutto a posto, e penso che la squadra abbia recepito l'onestà e la chiarezza di quello che dicevo. Certo, un paio di ragazzi li abbiamo persi proprio perché non riuscivano ad autogestirsi a livello economico, quindi sono stato chiaro, ho parlato individualmente con tutti, alle volte ho anche interrotto gli allenamenti per capire a che punto si fosse. Poi ecco che vinciamo 4 a 1 con la Ternana, abbiamo fatto una partita strepitosa dal punto di vista strategico e di intensità, ma la settimana dopo ci siamo trovati a dover parlare in mezzo al campo per capire se giocare a Pontedera o meno. E al termine della rifinitura dissi ai ragazzi che avremmo preso tre gol, c'erano dei giocatori che non volevano non continuare, volevano dare un segnale perché, questo lo devo dire, c'è stata molta attenzione da parte della Lega per paura che la Lucchese si fermasse durante il campionato. Venivano, parlavano, raccontavano e poi una volta che hanno capito che abbiamo continuato...stop. Questo non mi è piaciuto per niente, forse alla fine sarebbe stato giusto fermarsi. Ma i ragazzi non volevano deludermi. Anche se non mi avrebbero deluso in nessun modo. Probabilmente, si poteva avere un po' più di attenzione e chiarezza su tante cose".
Poche settimane fa la Triestina: come sono andate le cose con gli alabardati? L'impegno sarebbe stato gravoso...
"A Trieste ci ho giocato sette anni, mi chiama la Triestina, mi ha cercato durante l'anno più volte, e io vado a parlare con loro. Avevo praticamente firmato il contratto, ma sul finire di giugno il Ds Delli Carri mi comunica che c'è un problema grosso, probabilmente sarebbe stata rispettata la scadenza: ecco che non ho fatto depositare il contratto. Però a un certo punto, per circa dieci giorni, sono stato vincolato e ho rispettato la Triestina: senza essere presuntuoso, avevo contatti avanzati con 7-8 squadre, ma è stata una mia scelta, non nego comunque che mi sarebbe piaciuta anche un B. Ma ho scelto Trieste, e se la situazione dovesse poi sistemarsi, io vado. Ma non farò più quello che ho fatto, cioè iniziare una stagione con una squadra che adesso paga il 15 settembre e poi chissà. Eppure il 6 giugno la Triestina si è iscritta al prossimo campionato di C pagando 3 milioni e 800 mila euro, la follia è che non hanno pagato la scadenza successiva che era di un terzo...".
