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Lamazza: "Tesser come tecnico non di discute, ma a Trieste la situazione è complicata"

Lamazza: "Tesser come tecnico non di discute, ma a Trieste la situazione è complicata"TUTTO mercato WEB
Daniel Uccellieri
Oggi alle 20:49Serie C
Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Francesco Lamazza, direttore sportivo, è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.

Direttore, nel weekend torna dopo 39 anni il derby tra Ascoli e Sambenedettese, che si giocherà due volte in pochi giorni, anche in Coppa Italia. Un doppio appuntamento atteso da tantissimo tempo.
"Sì, tra l’altro io sono un ex Sambenedettese e quindi so bene cosa significa questo derby. È una partita sentita, che va oltre gli schemi: non conta chi è primo o chi è secondo, perché non c’entra nulla con la classifica. Mi auguro che tutto si svolga nella massima sicurezza, per tifosi, giocatori e addetti ai lavori.
Peccato per le limitazioni alla vendita dei biglietti per i tifosi della Sambenedettese: sarebbe stato bello rivedere una cornice di pubblico completa per un derby così sentito. Queste restrizioni purtroppo si vedono spesso, soprattutto nel girone C, e tolgono fascino alla Serie C, che vive anche grazie alle sue grandi piazze".

A proposito di restrizioni, anche i tifosi della Cavese non potranno seguire la squadra in trasferta contro il Picerno. Cosa ne pensa?
"Sinceramente credo che si stia esagerando. Bisognerebbe dare fiducia e metterli alla prova, anche perché sono anni che non possono seguire la squadra. Non parliamo di tifosi pericolosi o di hooligans. Continuare a limitare le tifoserie penalizza lo spettacolo e anche, indirettamente, i risultati. Il tifoso è una parte fondamentale di questo sport".

Torniamo al campo: l’Ascoli si prepara al derby, mentre l’Arezzo sfida la Ternana. Che partita si aspetta?
"L’Arezzo è una squadra in crescita, la classifica lo dimostra. Ogni domenica deve confermarsi, ma mentalmente mi sembra molto solida e preparata. La Ternana, nonostante il cambio societario, resta un avversario ostico. Sarà un bel banco di prova. L'Arezzo è un gruppo costruito nel tempo. Già negli anni scorsi aveva una base solida e quest’anno ha inserito i tasselli giusti. Non è in vetta per caso: è il frutto di un progetto portato avanti con continuità e competenza".

La notizia del giorno è il ritorno di Attilio Tesser sulla panchina della Triestina. Se lo aspettava? E può riuscire nell’ennesimo miracolo?

"Innanzitutto va dato merito a Marino: ha mantenuto la baracca in piedi in una situazione complicata, partendo con tanti handicap. Ha dimostrato di essere un ottimo allenatore. Tesser, d’altro canto, non si discute: ha vinto sei campionati, ha portato su piazze come Pordenone, Modena e Novara. Però subentrare in uno spogliatoio dove si era creato un certo equilibrio non è mai facile. Dipenderà molto da come si rapporterà al gruppo e da come i giocatori lo accoglieranno.
Mi auguro che riesca a incidere, perché Trieste è una piazza troppo importante per il calcio italiano".

La Triestina però ha appena ricevuto altri tre punti di penalizzazione, arrivando a -23 complessivi. Quanto pesa questo fardello?
"È un handicap enorme. Ora l’obiettivo realistico è raggiungere i playout, ma sarà complicato: la differenza di punti è abissale. Sarebbe davvero un’impresa".

Nel girone C, domani si gioca Catania–Benevento, scontro diretto tra due delle tre squadre che puntano alla promozione. Che partita si aspetta?

"Sarà una grande sfida. Giocare a Catania non è mai semplice: ci sarà un ambiente caldissimo e una cornice di pubblico da Serie A. È una partita aperta a ogni risultato, anche se vedo un Catania in crescita, che sta iniziando a ragionare da capolista.
La Casertana, invece, che affronta la Salernitana, è una squadra che ha ancora margini: non ha espresso tutto il suo potenziale, ma può mettere in difficoltà chiunque.
Dietro le prime tre, Casarano e Crotone stanno facendo ottimi campionati, ma devono trovare continuità. Mi aspettavo qualcosa in più dal Trapani: dopo aver azzerato la penalizzazione, la squadra sembra essersi un po’ seduta mentalmente. Ha qualità e tornerà a correre, ma serve più convinzione".

Negli altri gironi la situazione è diversa: nel girone A, il Vicenza sembra già in fuga. È davvero così superiore?

"Sì, il Vicenza è una squadra costruita da tre o quattro anni, quindi non è in testa per caso. È una rosa da alta Serie B, completa in tutti i reparti. L’unico rischio è mentale: devono gestirsi e restare concentrati.
L’unica che può infastidirli è il Brescia, anche se le manca ancora qualcosa per essere al loro livello. Ma il girone di ritorno è un altro campionato: basta poco per cambiare gli equilibri.
Molte squadre, intervenendo sul mercato invernale, finiscono per rovinare ciò che avevano costruito. Quando sei in alto, devi più gestire che rivoluzionare. L’ho vissuto anch’io alla Pro Patria nel 2008-2009: la pressione è tanta, ma vinci solo se sei mentalmente consapevole della tua forza".

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