Potenza, Macchia non ha dubbi: "Credo si possa migliorare la classifica dell'anno scorso"

"L'ultima uscita non è stata delle più felici, sono molto arrabbiato ma il campionato è questo, è fatto di alti e bassi: chiaro, non basta giocare il miglior calcio della Serie C, come ci dicono, dobbiamo fare un gol più degli avversari, ma sono fiducioso perché credo si possa migliorare la classifica dell'anno scorso. Il tutto tenendo ben presente la sostenibilità, io ho salutato con grande entusiasmo l'applicazione, seppur sperimentale del salary cap": a margine dall’evento organizzato dalla Lega Pro nella sede a Sky, esordisce così, in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il presidente del Potenza Donato Macchia.
Che aggiunge poi: "La storia ci consegna delle notizie non buone, basti vedere quello che è successo nel Girone C l'anno scorso o le penalizzazioni di questo anno, ma io sono convinto che un calcio sostenibile sia possibile".
Il salary cap è anche uno strumento per mandare un messaggio alle piazze?
"Essere freddi, avere freddezza, è una delle cose più difficili, perché non è semplice far capire alle piazze che se si vuole l'esistenza del club si deve programmare senza voli pindarici. Il tutto senza farsi prendere dagli umori della piazza, perché altrimenti si creano problemi e danni più che benefici"
Tra le novità, anche l'FVS. Lo sente un po' suo, dopo la 'battaglia' portata avanti già dallo scorso campionato?
"Ho ascoltato con grande attenzione la presentazione del signor Orsato, e confermo che l'FVS è una conquista del sistema, ma io, già nell'autunno dell'anno scorso, presentai al nostro presidente Marani la necessità assoluta di un progetto VAR. Avrei fatto un mercato in meno pur di sostenere la tecnologia, se fosse stato necessario: serviva un sistema che tutelasse anche i club, e aiutasse poi le terne arbitrali. Venne quindi fuori questa idea, e decisi con Marani di attivare una nota formale alle strutture competenti per avviare la pratica. Credo che questo strumento abbia reso più sereni tutti, dai mister ai presenti, passando per il pubblico".
Di strada da fare però ce n'è ancora tanta. A cominciare dalle infrastrutture.
"È computo delle società far sì che ci sia un minimo sindacale di strutture a disposizione, non è un ordine fare il campionato di Serie C. La progettualità però mi sembra più estesa, la volontà la vedo da parte di tutti".
Nota conclusiva, la sua candidatura al Consiglio Federale.
"Sarà l'assemblea a decidere se sarà io a rappresentare la Lega Pro nel Consiglio Federale, ma è una cosa che ho voluto fortemente. Perché credo che il Girone C abbia il diritto di esprimersi in quel contesto".
