17 febbraio 2010, Ovrebo si trasforma in Babbo Natale per il Bayern. La Fiorentina recrimina

Il 17 febbraio del 2010, a Monaco, si gioca l'ottavo di finale di Champions League. Da una parte c'è Il Bayern Monaco - che poi arriverà in finale, perdendola, con l'Inter - dall'altra la Fiorentina. I viola, allenati da Cesare Prandelli, erano riusciti nell'impresa di arrivare primi nel girone, battendo anche il Liverpool ad Anfield. Nel raggruppamento c'era pure il Lione, habitué dei quarti di finale di Champions in quegli anni. La partita è aperta da Robben, dopo una sgasata di Ribery che si guadagna il rigore poi trasformato dall'olandese per 1-0. Kroldrup è protagonista del pareggio, dopo una deviazione di Jovetic sul corner di Marchionni.

Così l'uno a uno è risultato che andrebbe di lusso alla Fiorentina. Il problema è che Ovrebo ne combina una più di Bertoldo: prima espelle Gobbi, in maniera probabilmente eccessiva, poi grazia Klose dopo un intervento con il piede a martello. Il capolavoro però è la concessione del gol che al novantesimo decide la sfida per 2-1: Olic colpisce di testa verso Klose che, da due passi e in fuorigioco di almeno un paio di metri, insacca. Una svista arbitrale incredibile, di dimensioni eclatanti. Al ritorno ci penserà Robben a chiudere il definitivo 3-2 nell'ultima serata di Champions della Fiorentina al Franchi.

Anni dopo lo stesso Ovrebo parlò delle sue condizioni di gara più discusse, una contro il Chelsea e l'altra, appunto, con il gol dato al Bayern Monaco contro la Fiorentina dei Della Valle. “Ingiusto definirmi il peggior arbitro della Champions? Non lo so e non posso cambiare l’opinione degli altri, certamente se avessimo potuto contare sul VAR avremmo sbagliato meno. Ho ricevuto minacce di morte dai tifosi del Chelsea per ciò che accadde nel 2012. Ho sbagliato anche nel 2010 in occasione di un fuorigioco in Bayern Monaco-Fiorentina ma il mio ritiro avvenne solo per questioni fisiche e non per punizione”.