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27 aprile 2014, muore Vujadin Boskov. Una leggenda per vittorie e aforismi

27 aprile 2014, muore Vujadin Boskov. Una leggenda per vittorie e aforismiTUTTO mercato WEB
giovedì 27 aprile 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

Nove anni fa, il 27 aprile del 2014, moriva Vujadin Boskov, uno dei più istrionici allenatori del dopoguerra, capace di battute sagaci ma anche di vincere con la Sampdoria e il Real Madrid, oltre al campionato serbo Vojvodina.In Italia ha allenato Ascoli, Sampdoria, Roma, Napoli e Perugia, concludendo la propria carriera sulla panchina della Nazionale. Da calciatore ha vinto un argento olimpico, a Helsinki nel 1962, e nient'altro perché non ha mai lasciato il Vojvodina per squadre come Stella Rossa, Partizan Belgrado, Hajduk o Dinamo Zagabria, in quella che era la Jugoslavia di Tito. A trent'anni va alla Sampdoria, perché ai tempi i paesi comunisti vietavano il trasferimento di calciatori sotto i trent'anni di età.

Da allenatore torna al Vojvodina e vince il primo campionato del club, a metà anni sessanta, per poi diventare selezionatore della Nazionale nel 1971. Poi va in Olanda, lavorando per l'Ado Den Haag, squadra di L'Aja, poi il Feyenoord. Poi la Spagna, prima con il Real Saragozza e poi sulla panchina più prestigiosa d'Europa, quella del Real Madrid, arrivando in finale di Coppa dei Campioni, oltre ad avere vinto la Liga. Stessa cosa che gli succede alla Sampdoria, perdendo la finale di Champions contro il Barcellona.

Negli ultimi anni della sua vita combatte contro un aggressivo Alzheimer che lo porta alla morte, appunto, nove anni fa, all'età di 82 anni.

Ecco alcune delle sue frasi più famose.
"Rigore è quando arbitro fischia"
"Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato, potrei camminare chilometri senza toccare terra"
"Gli allenatori sono come le gonne: un anno vanno di moda mini, l’anno dopo le metti nell’armadio"
"Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0"
"Gullit è come cervo che esce di foresta"
"Non ho bisogno di fare la dieta. Ogni volta che entro a Marassi perdo tre chili"
"La zona? Un brocco resta brocco anche se gioca a zona. Dov’è lo spettacolo?"
"Se sciolgo io mio cane, lui gioca meglio di Perdomo…io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa, con mio cane"
"Io penso che tua testa buona solo per tenere cappello" (a un giornalista che pronosticava la retrocessione del suo Napoli)
"Nel calcio c’è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono".

E poi c'è il falso storico
"Se uomo ama donna più di birra gelata davanti a tv con finale champions' forse vero amore, ma non vero uomo", dalla pagina Twitter a lui dedicata, ma non è l'originale.

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