Jacobelli: Il gesto di Spalletti commuove i tifosi della Juve, cosa ha fatto nell’elenco dei convocati
La storia, raccontata da “La Stampa”, è diventata virale e racconta tanto dell’uomo Luciano.
L’allenatore è geniale. L’uomo ha mille spigolature, ma ha pure un cuore grande così.
E allora è normale che una storia, raccontata da “La Stampa” diventi virale e faccia il giro d’Europa.
Il 15 dicembre 2006 a Vinovo morivano due giovani ragazzi, calciatori della Juventus, che volevano solo recuperare dei palloni in una vasca d’acqua piovana. Una tragedia che colpì non solo l’ambiente bianconero, ma tutta Italia. Spalletti all’epoca allenava la Roma, ma è sempre stato vicino a questa vicenda.
Alessio Ferramosca e Riccardo Neri per lui non sono mai stati solo nomi da leggere sui giornali. La famiglia Neri, toscana come la sua, la conosce.
Partecipa agli eventi in memoria dei ragazzi. Semplicemente, Spalletti c’è.
E allora, quando diventa allenatore della Juventus, non solo ricorda i due giovani e va a vedere il luogo dove hanno perso la vita. Ma fa qualcosa di più. Li inserisce sempre nell’elenco dei convocati per l’allenamento: 17 Neri (tra i portieri), 12 Ferramosca. Non si è saputo subito, qualche giorno fa la storia è stata resa nota. E a più di qualcuno sono venuti gli occhi lucidi. Perché anche a distanza di (quasi) 20 anni è bello pensare che in qualche modo i due ragazzi abbiano realizzato un sogno.
Con la Juve dei grandi, adesso, ci sono anche loro.
La tragedia raccontata nel 2006 dal TGCom:
due ragazzi della squadra "Berretti", Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, entrambi diciassettenni, sono annegati in un lago nel centro sportivo di Vinovo nel tentativo di recuperare alcuni palloni. I corpi sono stati ritrovati dai vigili del fuoco.
Una tragedia che ha dell'inverosimile, una morte assurda alla quale si stenta a credere. La grande famiglia bianconera è in lutto, il mondo del calcio è attonito di fronte all'ineluttabilità della morte che ha colpito due ragazzi della formazione "Berretti" della Juventus. Riccardo Neri (portiere) e Alessio Ferramosca (centrocampista) hanno incontrato la morte proprio nel luogo in cui speravano di diventare campioni. Un laghetto all'interno del Centro Sportivo di Vinovo è stato fatale ai due che sono annegati proprio nello specchio d'acqua presente nella casa di allenamento della Juve.
L'allarme è scattato quando alcuni inservienti hanno visto gli indumenti appesi nello spogliatoio senza la presenza dei ragazzi. I corpi di Riccardo Neri, che è originario di Gambassi Terme (Firenze), e del torinese Alessio Ferramosca sono stati recuperati dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il laghetto artificiale nel quale sono annegati è una vasta vasca di raccolta dell'acqua piovana lunga circa 50 metri e larga 30 e profonda 4-5 metri. I vigili del fuoco hanno fatto una prima ipotesi sull' accaduto. I due ragazzi volevano recuperare i palloni finiti in acqua e si sono appostati al bordo della vasca che è totalmente impermeabilizzata con teli di plastica. Le tracce ritrovate fanno supporre che abbiano messo i piedi sul telo che è scivoloso e siano finiti nell'acqua gelida senza possibilità di scampo. Non è ancora stato possibile accertare se siano finiti nella vasca contemporaneamente o se prima sia caduto uno e il secondo abbia perso l'equilibrio nel tentativo di salvare il compagno. Alessio Ferramosca è stato dichiarato ufficialmente morto dal medici del Cto dove era stato trasportato dopo l'annegamento. Per il secondo ragazzo, Riccardo Neri, nonostante sia giunto alle Molinette in condizioni definite disperate i medici hanno tentato fino alla fine di salvarlo.











