Courtois: "Rodrygo? Tutti si sentono valorizzati. Le polemiche vengono dall'esterno"
L'Honor Box del Santiago Bernabeu ha fatto da cornice alla prima del documentario di Thibaut Courtois dedicato al suo processo di recupero dopo la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: "Ho avuto chiaro dall'inizio che sarei tornato bene e forte - spiega il portiere dei Blancos a Marca -. Non ho avuto paura in nessuno momento, ce n'era un po' quando mi buttavo nei primi allenamenti, per vedere come rispondeva il ginocchio, ma comunque mi buttavo in palestra anche quando non giocavo".
Chi l'ha supportata maggiormente?
"La mia famiglia, mia moglie. Sono loro che devono sostenermi a casa. E parlando a livello professionale, Davide, il fisioterapista, Giuseppe, il mio preparatore fisico, e Llopis. Loro tre hanno fatto un ottimo lavoro. E il Dottor Leyes, che mi ha aiutato. Il mio ginocchio è tornato come nuovo".
Perché ora è un portiere migliore?
"Ora sono più forte nelle gambe e nella parte superiore del corpo. Ho perso grasso e ho più muscoli. Con Llopis abbiamo lavorato molto sul gioco di gambe e questo mi ha aiutato molto. Ha lavorato tanto con me, mi ha reso un portiere più completo".
Chi vincerà il Pallone d'Oro?
"Spero che lo vinca uno dei miei compagni. Tutti hanno dei motivi per meritarlo, però spero il vincitore sia del Real Madrid".
Che ne pensa della polemica tra la BMV (Bellingham, Mbappé e Vinicius) e la R (Rodrygo)?
"E dov'è la C? (ride, ndr). Tutti si sentono valorizzati. Tutto questo viene più da fuori. In squadra ci sentiamo tutti orgogliosi di essere lì e ben valorizzati".
Cosa prova quando vedi il momento dell'infortunio?
"Adesso lo vedo con calma, senza piangere, ma in quel momento, quell'urlo... Quando l'ho sentito ho pensato, perché ho urlato così? Ma è un momento in cui pensi che qualcosa non va. È stato un processo lungo e difficile. Alla fine, l’obiettivo è stato raggiunto".
Si sente imbattibile?
"Sono parole grosse. Sto solo cercando di aiutare la squadra a vincere le partite. Non sarò sempre imbattibile. Devi tirare forte per segnare un gol ed è importante avere fiducia. Sono contento del mio livello. Vedremo quando mi ritirerò dove mi hanno messo".
Cosa ne pensa del paragone con Casillas?
"Mi riempie di orgoglio. Faccio semplicemente il mio lavoro e cerco di farlo nel migliore dei modi. Se la gente pensa che sia così è molto bello. Ma io voglio solo aiutare la squadra. Quando ero un bambino di 8 anni, non potevo nemmeno sognare di essere al Real Madrid, è un onore e spero di continuare ad aiutare la squadra".