Fiducia nei giovani, no all'Under 23. Vieira e Blazquez presentano il progetto del Genoa

Il Genoa crede nei giovani e costruisce una nuova casa per il proprio settore giovanile, alla Badia di Sant’Andrea, teatro anche della presentazione dei finalisti dell’European Golden Boy 2025.
A spiegare la filosofia del club ligure ci hanno pensato due protagonisti di eccezione, a partire dal tecnico Patrick Vieira: “Il talento non è solo tecnico — ha detto l’ex centrocampista — ma anche mentale. Quando allenavo al City osservavo come un ragazzo reagiva alle difficoltà: se non c’è la testa, è difficile sviluppare il resto”. Vieira ha sottolineato l’importanza di far sentire i ragazzi parte di un progetto: “Farli giocare in prima squadra è un segnale forte. Devono avere tempo per crescere”.
L’allenatore francese ha raccontato anche la sua esperienza personale: “Al Milan non è stato difficile, è stata un’opportunità. Guardare campioni come Baresi e Desailly mi ha aiutato a costruire una carriera lunga 15 anni”. Per Vieira l’Italia deve superare la paura di far giocare i giovani: “Si pensa troppo al risultato immediato. Bisogna avere fiducia e comunicare con loro. In Spagna non puntano solo sui giocatori alti due metri”. Vieira ha ricordato il caso di Phil Foden al Manchester City, cresciuto con pazienza fino alla prima squadra, e ha indicato Desiré Doué come uno dei talenti più promettenti d’Europa. “Thuram? Un esempio: i suoi figli sono così forti per educazione, non solo per DNA”, ha aggiunto.
Insieme a Vieira è intervenuto anche l’ad rossoblù Andres Blazquez, che ha spiegato l’importanza della nuova struttura alla Badia: “È una struttura dove i ragazzi vivono, studiano e si allenano. Li seguiamo da vicino, come fanno i grandi club europei”. Il dirigente ha ribadito che il modello di riferimento è quello spagnolo, pur adattato alla realtà del Genoa: “Ma non faremo una U23, vogliamo una Primavera sempre più competitiva. Il futuro del club passa da qui”
