Fra gruppi arabi, rosa ridotta e problemi economici. A Rimini si presenta la nuova proprietà

In casa Rimini nella giornata di ieri è andata in scena la presentazione della nuova società, che si è insediata già da oltre un mese, chiamata a chiarire anche i tanti punti oscuri della sua gestione con un mercato bloccato – se non in uscita con diverse cessioni di peso – a causa di una fideiussione che ancora non è arrivata e un contenzioso con il Comune per l’utilizzo dello stadio che rischia di far saltare la gara contro la Ternana. A questo si aggiunge la decisione del tecnico Braglia di dimettersi (“Io e il mio staff avevamo avuto delle garanzie, poi pian piano tutto ciò è venuto meno e abbiamo deciso di liberarci in modo da poter lavorare in altre piazze. Non abbiamo preso un euro”), arrivata nella serata di ieri, e le voci sul possibile ingresso di un gruppo arabo.

“Mi occupo di energie rinnovabili e impianti fotovoltaici, siamo stati attenzionati da una grande società parastatale e accreditati come tecnical partner. Penso che questa azienda avrà una crescita esponenziale nel prossimo anno perché abbiamo lavorato sodo e il 2026 ci porterà i benefici attesi e cresceremo assieme al Rimini. La crescita sarà di pari passo. Ho deciso di essere una donna libera e indipendente, deve ancora nascere quello che mi può comandare e non potrei mai essere il prestanome di nessuno. Chi ha detto che sono una testa di legno, una mafiosa, una camorrista e chi ha offeso in maniera sgradevole me e mio figlio”, sono le parole della proprietaria Giusy Anna Scarcella che si è poi soffermata anche sulla squadra: “Se giocheremo domenica vuol dire che ci saranno i giocatori per giocare perché di certo non si può giocare con le scimmie. Stiamo provvedendo per i tesseramenti. Sono convinta che faremo bene e faremo l’impossibile per affrontare il campionato nel migliore dei modi. Arriveranno anche altri calciatori. Il fallimento è tecnicamente impossibile, per fallimento intendo la retrocessione".

Accanto a lei anche il direttore sportivo Luca Nember, che ha smentito le voci di dimissioni e ha parlato così del mercato: “Presto illustreremo la rosa, la necessità della società è renderli tutti disponibili, poi stiamo guardando al mercato degli svincolati per ulteriori innesti. Parigi aveva squadre molto blasonate che lo cercavano, è stata una sua scelta andare via. Sono stati cinque i giocatori che volevano andarsene. Penalizzazione? Faremo ricorso”.

A Demetrio Sartiano invece il compito di parlare del ruolo del gruppo arabo: “Abbiamo la fortuna di collaborare con un gruppo estero, si può scambiare le culture, parliamo di un gruppo arabo. Se li portiamo qui è perché Rimini è un centro dove si può investire e perché ci sarà un luogo dove fare calcio come il centro sportivo”.