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La Serie A chiude ai calciatori da Ucraina e Russia. E Casini avvisa: "Indice liquidità, no penalizzazioni"

La Serie A chiude ai calciatori da Ucraina e Russia. E Casini avvisa: "Indice liquidità, no penalizzazioni"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 24 marzo 2022, 00:45I fatti del giorno
di Ivan Cardia

La Serie A non apre le porte ai calciatori in fuga da Russia e Ucraina. La deroga alle regole e alle tempistiche sui trasferimenti, varata dalla FIFA e subito accolta dalla FIGC, consente alle leghe di tesserare due calciatori provenienti dai campionati dei Paesi al centro del conflitto che sta dilaniando l'Europa. Una novità recentemente sposata dalla UEFA anche per le proprie competizioni, e che si supponeva il massimo campionato italiano avesse seguito. E invece no: per ragioni sportive, non certo per mancanza di sensibilità verso il tema umanitario - protagonista della prima assemblea guidata dal neo presidente Lorenzo Casini - la Lega ha deciso di andare avanti senza consentire nuovi tesseramenti. Obiettivo, spiegano da via Rosellini, non falsare la competitività di un campionato molto vicino alle ultime battute. Una decisione analoga a quella della Premier League, mentre la Liga spagnola ha aperto le porte.

Casini: "No a penalizzazioni". La giornata appena conclusa, si diceva, è stata quella della prima assemblea dopo la non semplice elezione del giurista romano. Tema del giorno, oltre all'impegno umanitario in sostegno delle vittime in Ucraina, lo spauracchio dell'indice di liquidità. La volontà, chiara, della FIGC di Gravina di introdurlo quale criterio di concessione delle licenze nazionali preoccupa i club della Serie A, diversi dei quali faticherebbero a essere in pari con i requisiti. O comunque, come spiegato dall'ad del Sassuolo, Carnevali, hanno programmato i propri investimenti e le proprie cessioni sulla base di regole che nessuno poteva immaginare sarebbero potute cambiare in un lasso così breve di tempo. Di conseguenza, proprio su questo argomento arriva l'avviso dello stesso Casini: "Resta chiara la posizione delle Associate, ossia che bisogna andare verso un sistema ancora più sostenibile, ma senza forzature o ingiuste penalizzazioni. La Lega attiverà un gruppo di lavoro che si dedicherà a questa tematica e non dubito che troveremo una soluzione ragionevole e proporzionata, insieme con la Federazione”. Mettersi di traverso le venti società del nostro panorama calcistico, a Roma lo sanno benissimo, può essere molto rischioso.

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