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Da Vidal a Ramsey, quando lo stipendio è un problema (per gli altri)

Da Vidal a Ramsey, quando lo stipendio è un problema (per gli altri)TUTTO mercato WEB
mercoledì 28 luglio 2021, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Il mondo del calcio si sta evolvendo. I club, anche quelli più blasonati, non hanno più le tasche piene di euro (fatta eccezione per PSG, Manchester City e poche altre). Tutti parlano di tagli e risparmi, come tutti quanti noi ad essere sinceri… Una situazione economica disastrosa, resa ancor più tremenda dagli ingaggi monster di tanti presunti campioni… Ogni società deve fare i conti con almeno un giocatore della propria rosa che guadagna moltissimo e che è praticamente impossibile da piazzare altrove. Fino a quando c’era trippa per gatti, i club cedevano in prestito il costoso esubero partecipando al pagamento dello stipendio, oggi non è più possibile e, infatti, questi stipendiati d’oro sono un problema, esattamente come chi ha deciso di non rinnovare a prescindere (ma ne parleremo un’altra volta).
La lista degli esuberi che costano quanto mantenere un resort cinque stelle per anni è piuttosto lunga. Citarli tutti sarebbe impossibile ma qualche esempio per sviscerare il tema va fatto. Partiamo da Arturo Vidal. L’ex tecnico nerazzurro Antonio Conte l’ha voluto a tutti i costi ed è stato accontentato. Purtroppo, il cileno non è più quello di un tempo. La sua presenza pesa sui bilanci dell’Inter per 6,5 milioni di euro annuali, non bruscolini. Ormai 34enne, non ha così tanti spasimanti pronti a dargli almeno gli stessi soldi che prende a Milano.

Quindi? Quindi resterà e verrà pagato (come è giusto che sia, ovviamente).
Passiamo ad Aaron Ramsey. Il gallese, un altro che non ha incantato, ha firmato un contratto con la Juventus che gli assicura sette milioni di euro, netti, all’anno. Quest’anno riscuoterà mensilmente il suo stipendio ancora dalla società Juventus perché, al momento, non si vede nessun acquirente veramente interessato.
A Roma, sponda giallorossa, ancora ci si chiede chi sia davvero Javier Pastore. Di fatto, nessuno sa veramente chi sia, considerato che, in campo, lo si è intravisto con il binocolo. Problema: ingaggio da 4,5 milioni di euro (fino al giugno del 2023). C’è qualcuno disposto a rischiare su un giocatore che in tre stagioni alla Roma ha giocato 36 gare, la maggior parte entrando negli ultimi 15’ di partita? Improbabile…
Tre esempi calzanti per far capire come, anche per le società, non sia affatto facile eseguire tagli e provare a risparmiare. Giustamente quei giocatori che hanno firmato contratti d’oro quando si poteva, se li tengono stretti, consapevoli che il periodo delle vacche grasse è terminato (oggi metafore davvero indigeste, colpa delle nottate a seguire le Olimpiadi). Qualcuno dice: “Beh, potrebbero accontentarsi di prendere meno…”. Alzi la mano chi rinuncerebbe a metà del suo stipendio per fare un favore all’azienda…
Il calcio sta cambiando ma certe regole sono eterne, lo dice il saggio, non so quale… Buona notte o buone Olimpiadi…

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