A Firenze sbarca Vanoli. Spartak Mosca, Venezia e Torino: com'è andato finora da allenatore
"Firenze è una piazza esigente, ma il bello di essere qui è proprio questo: avere il coraggio di giocare sotto pressione". Sono queste le prime parole di Paolo Vanoli in veste di nuovo allenatore della Fiorentina. "Sono venuto perché mi piacciono le sfide. Rischio anch’io, ma dobbiamo fare un passo alla volta per uscire da questa situazione", ha detto Vanoli - tra l'altro un ex viola - ai canai ufficiali del club. Primo step, prima della sosta, per la Fiorentina attualmente ultima in classifica, è la delicatissima (e difficilissima) trasferta di Marassi contro il Genoa di un altro neo allenatore, Daniele De Rossi. Ma prima di arrivare a Firenze, cosa racconta la carriera di Paolo Vanoli come allenatore?
La scorsa annata alla guida del Torino è stata la prima di Serie A per Vanoli, che tra l'altro il palcoscenico della massima categoria se lo era conquistato conducendo alla promozione dalla B un Venezia che aveva raccolto a novembre 2022 in un momento disperato, portandolo a giocarsi le chance di accesso alla Serie A già nella prima stagione, riuscendoci poi però nella seconda. Da lì si è guadagnato la chiamata di Urbano Cairo per il Torino e un'avventura che, nonostante l'assenza di fatto per l'intera stagione di un pezzo da novanta come Duvan Zapata (mai realmente sostituito, nemmeno a gennaio), non è andata oltre l'anno.
In precedenza Vanoli però aveva allenato anche all'estero. Il varesino infatti è stato l'allenatore dello Spartak Mosca nella stagione del centenario, subentrando a dicembre a Rui Vitoria, fino a un 10° posto finale nel campionato russo che non gli è valso la conferma. Senza scordarsi poi della sua avventura da ct dell'Italia U18 dal 2013 al 2015, oltre alle 160 partite da collaboratore di Antonio Conte, tra Chelsea (dove ne era proprio il vice-allenatore) e l'Inter.











