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"A Milanello le foto di Maldini e Nesta". Tomori racconta: "Senti davvero la pressione qui"

"A Milanello le foto di Maldini e Nesta". Tomori racconta: "Senti davvero la pressione qui"TUTTO mercato WEB
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Yvonne Alessandro
Oggi alle 10:42Serie A
Yvonne Alessandro

Oluwafikayomi Oluwadamilola Tomori. Questo è il nome completo di Fikayo Tomori, difensore del Milan dall'estate del 2021 dopo aver lasciato il Chelsea e con una storia dietro ciò, come racconta nell'intervista alla BBC: "I miei genitori sono nigeriani, quindi i nomi provengono dalle loro tribù. Ogni tribù ha una frase che viene abbreviata in un nome: Oluwafikayomi significa 'Dio mi ha riempito di gioia' e Oluwadamilola significa 'Dio mi ha riempito di ricchezza'".

Sono passati quasi sei anni da quando Tomori, cresciuto tifando Arsenal, ha preso la decisione di salutare il suo club d'infanzia (Chelsea) per approdare in Serie A dai rossoneri. "Volevo dare stabilità alla mia carriera", racconta l'inglese di 28 anni. Da allora ha collezionato 194 presenze con il Milan, parla perfettamente in italiano e si è ambientato a meraviglia nel nuovo Paese. "Anche l’accento viene naturale. Se non parlo con l’accento o non lo attivo, non mi capiscono. È uno stile di vita diverso, ma la differenza più grande è il modo di allenarsi".

E a proposito della diversità di lavoro, Tomori entra nello specifico: "In Italia c’è molta più attenzione alla tattica e a come giocheremo, mentre in Inghilterra gli allenamenti possono essere più fisici e intensi. Prima c’era lo stereotipo che i giocatori inglesi non andassero all’estero, ma ora ce ne sono parecchi, e questo dimostra che possiamo adattarci anche a un modo di vivere diverso". Mentre il centro sportivo di Milanello, con le pareti adornate da ritratti dei più grandi campioni passati di lì, fa sempre un certo effetto: "È incredibile. Entri ogni giorno e vedi le foto di giocatori come Maldini, (Franco) Baresi, Kaká, Zlatan (Ibrahimovic, ndr) e Nesta", racconta.

"Senti davvero la pressione, sapendo che quei giocatori erano nello stesso edificio. E lo percepisci anche dai tifosi che incontri in città", sottolinea l'ex Chelsea. "Capisci quanto pesa quella maglia. Mi piace il fatto che siano così orgogliosi del club e che ci sia l’aspettativa che noi facciamo ciò che hanno fatto quelli prima di noi". Quanto al giro della Nazionale inglese, da due anni e mezzo non arriva una convocazione e ora per il Mondiale deve sperare nel CT Tuchel. Lo stesso che salutò quando passò al Milan: "Ho parlato con lui dopo l’ultima pausa per le nazionali a novembre", svela Tomori. "Ci siamo sentiti diverse volte e il messaggio è di continuare a fare quello che sto facendo".

Il sogno, logicamente, è prendere parte al Mondiale in estate: "È tra sei mesi e c’è ancora tanto calcio da giocare. So che mi sta osservando, anche perché ha convocato Ruben Loftus-Cheek. Questo mi dà fiducia. È venuto a Milano la scorsa stagione e so che riceve i nostri dati e guarda regolarmente i nostri video", spiega Tomori a proposito di Tuchel. "Mi ha detto che è difficile perché ci sono tanti giocatori in quel ruolo, e lo capisco: ci sono John Stones, Marc Guéhi, Dan Burn ed Ezri Konsa. Ma il Mondiale resta un sogno e sto lavorando per quello".

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