Al tennis italiano gli stessi diritti del calcio? La risposta di Angelo Binaghi, presidente Federtennis
"I complimenti vanno fatti ai ragazzi, sono loro che vanno in campo e vincono. Complimenti ai loro staff, ai loro allenatori e alle loro famiglie. Noi ci godiamo questo momento strepitoso" Così Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sulla terza Coppa Davis di fila vinta dall'Italia, la quarta complessiva. Senza Sinner e Musetti, ci hanno pensato Berrettini e Cobolli: "Anche stavolta aveva ragione Sinner: abbiamo uno squadrone. Non ci dovevamo lamentare delle assenze, dovevamo pensare a vincere con quello che avevamo, che è moltissimo, e ce l'abbiamo fatta. I ragazzi hanno avuto un cuore grande così. Complimenti al capitano Volandri, che riesce a creare questo clima fantastico".
Nelle scorse ore lo stesso Binaghi ha detto di volere gli stessi diritti del calcio: cosa vuol dire? "Vuol dire che dobbiamo ringraziare la Rai e il suo ad che ha creduto in noi e che ha trasmesso la Coppa Davis sulla prima rete della tv pubblica. Credo abbia vinto anche lui una grande scommessa. Finalmente il tennis paralizza Rai 1, rinvia il tg: cose che accadevano ai tempi di Tomba. Come dirigenti, questa è la più grande vittoria degli ultimi dieci anni".
Vinciamo tutto, come se lo spiega oltre all'aspetto generazionale? "Questo lo devono dire gli altri, devono cercare di capire e commentare quello che abbiamo fatto. Noi abbiamo raso al suolo tutto e ricostruito tutto sulla base del riconoscimento dei meriti, in campo e fuori dal campo. Se uno lo vuole fare, se ne deve fregare dell'aspetto politico. Noi facciamo solo efficienza, non facciamo clientelismo, non facciamo nepotismo, non ci piace aiutare gli amici. In questa Davis mi sono fatto un altro nemico, perché non ho dato l'unico biglietto omaggio a un amico che me l'aveva chiesto. Non me lo perdonerà mai, però sono fiero di aver fatto il dirigente. Lo capirà un giorno? Non lo so, è troppo anziano per poterlo capire, però se è molto intelligente magari ce la fa".













