Como, Fabregas: "Torino organizzato. Diao? Proveremo a farlo tornare contro l'Inter"
9.36 - A due giorni dalla trasferta contro il Torino, l'allenatore del Como Cesc Fabregas presenta la partita valida la 12esima giornata di Serie A. A breve l'inizio dal centro sportivo di Mozzate.
9.39 - Inizia la conferenza stampa.
Come sta la squadra verso il Torino?
"Sono tornati tutti bene, non Diao. Posch è tornato e classificato per il Mondiale, Vojvoda molto bene con il Kosovo, farà il playoff. L'Under della Spagna ha fatto bene. Sono tornati tutti contenti, Nico Paz solo una gara con l'Angola. Sono tutti a disposizione, non Diao, Sergi Roberto, Goldaniga nemmeno".
Quali miglioramenti ti aspetti nelle prossime gare? A dicembre si può fare un allenamento a porte aperte allo stadio?
"Ieri abbiamo parlato di questo, abbiamo deciso il giorno ma non voglio dirlo ora. Sarà molto vicino a Natale, allo stadio e a porte aperte. Hai delle telecamere nascoste? Te l'ha detto qualcuno (ride, ndr)? Proviamo ad essere migliori nell'attaccare, dobbiamo essere più ambiziosi davanti l'area, più determinanti".
Arrivate dallo 0-0 contro il Cagliari. Dopo l'exploit iniziale, ora c'è un calo?
"Quando vedi le partite, adesso vedi il Como molto dominante su tanti aspetti. Sono numeri molto importanti quelli che vediamo. Però, dal 30' al 60' abbiamo fatto una partita molto intensa. Se Diao avesse fatto gol, era in linea col difensore. Le tre occasioni di Morata... dopo l'ora di gioco, Morata doveva fare gol, la squadra non ha avuto l'aggressività di fare gol. Poi se la vuoi vincere senza senso, a volte la puoi anche perdere. Ma in quelle partite devi fare gol. Stiamo lavorando per questo, c'è un processo, ho fatto vedere video e sentire quello che devono essere. Anche nell'emozionare la gente. Non abbiamo quella fame di chi entra e vuole spaccare. Lo vedo con i ragazzi, ma è una cosa normale: tante volte a Jesus Rodriguez e Addai quando devono fare tap-in sul secondo palo non lo sentono. Ma è un processo".
Il Torino sta disputando un ottimo campionato.
"Si deve affrontare la partita sempre al massimo. Se mentalmente pensi che sia difficile, sicuro lo sarà. Dobbiamo vincerla con le nostre carte, con quello che dobbiamo proporre. Però essere più ambiziosi, con più punti oltre a quelli che abbiamo. Tante le occasioni di fare il 2-0 con la Cremonese, a Napoli il rigore, a Cagliari 3-4 occasioni per fare gol. Dobbiamo gestirlo meglio, senza perdere la stabilità difensiva. Il Torino è una squadra che gioca con 5-3-2, con difensori esperti, Asllani ha fatto gol e viene dall'Inter, grande giocatore. Casadei lo conoscete, arriva dal Chelsea. Ché Adams è un giocatore internazionale, Ngonge giocatore differenziale con la sua squadra, ha vinto il campionato con il Napoli e mi piace molto. Squadra ben organizzata, Baroni è un grande mister. Anche l'ambiente, lo stadio e i tifosi, è forte. Dobbiamo andare là però con grandissimo piacere, anche se dopo la pausa nazionali dobbiamo affrontarla con grandissima attenzione".
Come sta Da Cunha?
"Sei qua tutte le settimane, lo vedo che non ha giocato quasi del tutto le ultime due partite. C'è molto livello e qualità, alcune volte giocherà e altre no. Sono contento di lui, molto, lo prenderei sempre in una squadra. Lo valorizzo molto. Penso che in 2 anni abbia perso tre allenamenti. Dice tutto della sua mentalità".
Morata come sta? Se n'è parlato forse troppo...
"No, troppo no, questo è il calcio. Calma, capisco tutto però sarei più preoccupato se lui in ogni partita non avesse occasioni di fare gol, ma se riguardi tutte le partite in cui ha giocato ha avuto almeno un'occasione nitida per fare gol. Non è arrivato, ok, però le occasioni ci sono state e matematicamente arriverà il gol. Ho visto mille esempi di compagni nel calcio che alcune volte non si sbloccavano. Henry nei primi 6 mesi all'Arsenal non ha fatto gol, poi massimo gol scorre dell'Arsenal. Calma, valutazioni alla fine. Ho tanta fiducia. Non giudico il giocatore solo per una cosa".
Vojvoda arriverà a marzo per disputare i playoff. Come si affronta a livello mentale questa pressione?
"È la pressione. È la cosa più bella, significa che stai lottando per qualcosa. Io preferisco, come giocatore, avere quella sensazione là. Di vedere che ci sono delle cose che ti fanno emozionare. Per Vojvoda, al ristorante l'altro giorno, abbiamo visto il sorteggio e lui era molto tranquillo. Per il Kosovo è un regalo, sperano di fare la storia e la sorpresa. Rispetto all'Italia, c'è molta più pressione, per il Paese che è a livello calcistico. Ovvio che c'è una pressione diversa, però si deve affrontare. Se non sai accettare questa pressione, meglio stare in una squadra da mezzo blocco".
Smolcic: quali sono i progressi rispetto alla scorsa annata?
"Posch e Vojvoda più funzionali con una squadra da blocco basso? Dipende. Non dimentichiamoci che siamo una squadra molto offensiva, serve stabilità dentro il campo. Specie adesso che abbiamo 70-75% del possesso palla. Magari poi gli altri partono e prendiamo gol noi. Posch si sta allenando molto bene, con la Nazionale fa gol, è il terzino con più reti che abbiamo. Vojvoda ha più qualità in avanti, di palleggio, ma Smolcic è migliorato tanto. Sta andando a un livello alto".
Quanto le piace che il Como è primo in Europa per il PPDA? E il Torino è terzo in Italia...
"Ogni partita è diversa. Le statistiche dicono che sicuramente la partita va da quella parte, ma il Torino è questo. Ha giocatori di qualità e di esperienza in Serie A. Io sono orgoglioso, non solo per questo ma anche per altri dati. Anche per palloni recuperati, la pressione alta in campo avversario. Quando hai più possesso, meno tempo difendi e meno azioni in pressing hai. Noi siamo molto alti, è la nostra identità e nel nostro modello di allenamento. Io faccio dei lavori molto intensi di palleggio. Non è meglio, non è peggio, è un modello di gioco. Morata faceva già questo tipo di lavoro, prima diceva che era impossibile recuperare la palla e ora no. Metterlo in testa e motivarli. Però siamo molto all'inizio, molto lontani da quello che vogliamo fare. Sono ragazzi poi molto giovani, Baturina sta lavorando da 3 mesi, Jesus 3-4 e già stanno migliorando tanto. Baturina non è ancora entrato molto, ma tempo al tempo. Dopo si vince o si perde, lo sappiamo. Io per primo sono giudicato per il risultato. Per noi il risultato conta ma non è l'unica cosa. Sono fortunato a poter dire così, magari altri non possono, ma noi vogliamo adattare i giocatori in un contesto diverso. Per vincere, creare mentalità e cultura di lavoro specifica".
TMW - Il Como fatica a segnare nelle ultime partite. Ma in questi casi è meglio lavorare più "soft" a livello psicologico oppure spingere tanto sugli allenamenti a "tempo" per segnare, come dice il CT del Belgio Garcia? Per migliorare dopo il pari col Kazakistan, poi la goleada con il Liechtenstein.
"Ieri ho martellato 40 minuti i miei giocatori. Non l'ho mai fatto, però volevo che fossero più ambiziosi, più efficaci. Tutto questo sempre si può migliorare, ma è normale per questi ragazzi giovani. Oggi quello che ti dice l'allenatore lo fai, ma se c'è una squadra che ti toglie qualcosa, è finito. Ma non può essere così, si devono trovare altre soluzioni. Più il giocatore capisce e riconoscono quello, invece... oggi è tutto codificato, nel calcio non può essere così".
Kempf col Cagliari è rimasto fuori dall'inizio, ma col Torino può giocare?
"Non era al 100%, ma stava bene per entrare. Non si è allenato la prima settimana, ma ha fatto un allenamento lungo ieri. Forte, intenso, credo che sia a disposizione per riparte dal primo minuto".
Diao. In Coppa d'Africa non vuole mandarlo?
"Per me è una cosa senza logica. È stato 7 mesi fuori, ha giocato 3 spezzettoni di gara, adesso va in Nazionale, si fa male e starà fuori. Poi magari andrà di nuovo nel Senegal. Nella testa del giocatore bisogna fare le cose fatte bene. Per me non c'è senso, a loro non interesserà niente, ma noi vogliamo la cosa migliore per il giocatore. Non deve andare. Lui è andato al ritiro con il Senegal con un problemino all'adduttore e ha fatto 2 allenamenti. Poi si è fatto male ed è tornato qua".
Quando può tornare?
"Proveremo a farlo tornare con l'Inter, ma è più probabile riaverlo con la Roma".
Cosa pensa del campionato e con questi pochi gol?
"Vincere in Italia è molto molto difficile. Non lo dico io, lo dice tanta gente, allenatori con cui parlo e che giocano in Champions e mi chiedono cosa abbiamo fatto o che tipo di squadra sia. Segnare qui è molto difficile, per come si difende in Italia. Vincere è molto difficile, campionato molto complicato. E per fare gol, là davanti, servono idee molto chiare. Per me il Bologna è un modello molto chiaro di come giocare e attaccare in Italia. Non si può comparare il calcio di prima a quello di oggi. Inzaghi? Non difendeva molto, aspettava il suo momento, come mio figlio (ride, ndr). Adesso l'attaccante deve fare molto di più. Ora non vedo squadre tanto dominanti, eccetto l'Inter che domina di più in campionato. Si vede che loro hanno tanta forza, in tanti parametri e in tanti registri del campo. Noi stiamo lavorando per nuove soluzioni".
10.18 - Finisce la conferenza stampa.













