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Dall'estorsione al malocchio contro Mbappé: tutto quello che c'è da sapere sul caso Pogba

Dall'estorsione al malocchio contro Mbappé: tutto quello che c'è da sapere sul caso PogbaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 30 agosto 2022, 12:51Serie A
di Michele Pavese

Il caso-Pogba sta scuotendo la Francia, che rischia di ritrovarsi con un nuovo problema da risolvere a poche settimane dall'inizio del Mondiale in Qatar.
Sabato scorso sono diventate virali le minacce su TikTok di Mathias, il fratello maggiore del centrocampista della Juventus che ha assicurato di avere "rivelazioni esplosive su Paul, su Rafaela Pimenta e su Kylian Mbappé". Parole alle quali hanno replicato i legali di Pogba con una nota diffusa domenica pomeriggio, svelando un torbido retroscena: queste dichiarazioni farebbero parte di una lunga serie di tentativi di estorsione nei confronti di Paul.

L'apertura dell'indagine - L'Office central de lutte contre le crime organisé ha aperto un'indagine lo scorso 3 agosto in seguito alla denuncia di Pogba, che ha raccontato la sua versione agli inquirenti nell'udienza del 9 agosto. Tutto sarebbe cominciato tra il 25 e il 27 marzo, quando il giocatore - all'epoca del Manchester United - è tornato nella sua città natale, a Lagny-sur-Marne, in vista di alcuni impegni con i Bleus. Lì sarebbe stato raggiunto da alcune persone, identificate come "amici di vecchia data", che lo avrebbero portato (praticamente un sequestro) in un appartamento dove sarebbe stato minacciato da uomini incappucciati e armati con un M16 e un fucile d'assalto. Qui avrebbe ricevuto la richiesta di 13 milioni di euro per "la protezione" che gli è stata garantita negli anni. Pogba ha ammesso di aver pagato "solo" 100.000 euro e poi ha dichiarato di aver rivisto alcuni membri di questa banda, sia ad aprile a Manchester che a luglio nei pressi del centro di allenamento della Juventus. A Torino avrebbe riconosciuto suo fratello Mathias e a quel punto avrebbe deciso di contattare la polizia attraverso il suo team legale.

Le verità di Mathias - Dopo la risposta degli avvocati di Paul, Mathias ha pubblicato un lungo thread su Twitter in cui, in modo velato, lancia delle pesanti accuse nei confronti del fratello: "È successo quello che stavo aspettando: il mio fratellino ha mostrato il suo vero volto. Paul, volevi davvero mettermi a tacere, anche se significa mentire e mandarmi in prigione? Lo sospettavo ma la mia versione dei fatti è quella reale e ho le prove che menti. Te lo ripeto, fratello: manipolare le persone non va bene. Ora vuoi fare l'innocente. Quando tutto sarà rivelato, la gente capirà che non c'è nessuno più codardo, più traditore e più ipocrita di te su questa terra. Non si tratta di soldi: mi hai implicato in questa storia e sono quasi morto per causa tua, mentre tu scappavi".

Storia tutta da chiarire - Una frase, quest'ultima, finita nelle ultime ore al vaglio degli inquirenti, che si chiedono quale sia il vero ruolo di Mathias Pogba in questa torbida storia. Il sospetto è che Paul non abbia rivelato tutti i particolari durante le prime deposizioni e che quindi, oltre al tentativo di estorsione, ci possa essere altro. L'obiettivo è quello di identificare tutti i protagonisti della vicenda, anche se per il momento non sono previsti ulteriori interrogatori.

Cosa c'entra Kylian Mbappé? - Anche l'attaccante del Paris Saint-Germain è stato chiamato in causa da Mathias in uno dei post sopracitati: "Kylian, ora capisci? Non ho nulla contro di te, le mie parole sono per il tuo bene. È vero e ci sono le prove che si sia rivolto a un marabutto (una figura simile a un santone diffusa in alcuni Paesi di religione musulmana, ndr). Un musulmano che si rifugia nella stregoneria, non è mai bello avere un ipocrita e un traditore accanto". In pratica, secondo le rivelazioni di Mathias, Pogba avrebbe tentato di attaccare il malocchio al suo compagno di Nazionale. Dopo il caso-sextape, che vide protagonisti Mathieu Valbuena e Karim Benzema, per Didier Deschamps e la Federcalcio ci sarà un'altra bella gatta da pelare.

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