L'Italia verso l'Estonia: dalle parole dei deb Cambiaghi e Nicolussi alle prove di di 4-4-2

Due percorsi paralleli, due storie di crescita lenta ma costante. Niccolò Cambiaghi e Hans Nicolussi Caviglia, entrambi classe 2000, rappresentano il volto fresco e meritocratico della nuova Italia di Gennaro Gattuso. Formatisi rispettivamente nei vivai di Atalanta e Juventus, hanno dovuto lasciare le loro case madri per inseguire spazio, minuti e fiducia altrove. Oggi il primo brilla nel Bologna, il secondo si è rilanciato alla Fiorentina, conquistando una chiamata azzurra che sa di riscatto e orgoglio, dalla Serie B alla Nazionale nel giro di poche settimane.
Cambiaghi guarda al passato con equilibrio: “All’Atalanta non ero pronto, ma ogni prestito mi ha insegnato qualcosa”. Nicolussi Caviglia, invece, sottolinea un aspetto cruciale del calcio italiano: “I giovani devono essere aspettati. Se il talento c’è, prima o poi emerge”. Entrambi, oggi a Coverciano, vivono la convocazione come un premio ai sacrifici. Nicolò sogna il Mondiale, ma resta concentrato: “Essere qui è già un traguardo”. Hans, con umiltà e determinazione, si ispira ai grandi: “Cruyff e Pirlo sono i miei modelli. Cercherò di convincere il mister con la mia voglia di verticalizzare”.
Intanto Gattuso prepara la prossima sfida di qualificazione contro l’Estonia (sabato 11 ottobre, ore 20.45 a Tallinn). L’Italia dovrebbe confermare il 4-4-2 con Retegui e Kean in attacco. Oggi la rifinitura a Coverciano definirà gli ultimi dettagli.
Dallo stesso centro tecnico, Gattuso ha parlato a margine dell’inaugurazione del Nuovo Museo del Calcio: “Sento tanta responsabilità, ma sono orgoglioso di essere il CT della Nazionale. Sarà dura, ma andiamo avanti”. Parole che sintetizzano lo spirito di un gruppo giovane e affamato, pronto a scrivere una nuova pagina della storia azzurra.
Questo il probabile undici, ad oggi, in vista dell'Estonia: Donnarumma; Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni, Dimarco; Cambiaso, Locatelli, Barella, Tonali; Kean, Retegui.
