Dott. Tavana: "Ero contrario all’operazione di van Basten: senza avrebbe giocato di più"

Rodolfo Tavana, medico del Milan di Berlusconi, parla alla Gazzetta dello Sport di Van Basten e dell'operazione che cambiò la carriera del Cigno di Utrecht: "Mi opposi alla prima operazione, a cura del professor Marti, in Svizzera. Il professor Martens intervenne poi, per riparare il danno. Van Basten nel suo libro (“Fragile”, ndr) scrive che il chirurgo gli aveva detto che in due mesi sarebbe tornato in campo e che lui gli credette. E poi aggiunge che al Milan tutti si opponevano all’intervento. Lottai fino all’ultimo. Marti voleva pulire la cartilagine, io dissi a Marco che non bisognava togliere quel minimo di protezione rimasta. Niente da fare e mi dispiace, perché avrebbe potuto regalarci altri due o tre anni del suo calcio fantastico. Il mio rimpianto più grande».
Gullit?
"Una sera mi telefona: “Doc, ho un dolorino”. Siamo nella settimana di Napoli-Milan del 1° maggio 1988 (la partita che di fatto consegnerà al Milan il primo scudetto dell’era berlusconiana, ndr) e mi preoccupo: “Ruud, vieni a casa mia, in via Novara”. Gullit arriva, lo visito, constato che non ha nulla di serio e gli dico: “Fermati a cena da me”. Ok, ma uno dei miei due bassotti mordicchia Ruud a un polpaccio.
Disinfetto il graffio e finisce lì. La mattina dopo, Gullit si presenta a Milanello zoppicante e con una vistosa fasciatura alla gamba morsicata: “Doc, ha visto il suo cane? Con il Napoli non gioco”. Io penso che Berlusconi mi licenzierà. Quando arrivo sul campo, Gullit esce tutto sorridente e senza bende: “Doc, era uno scherzo!".
