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Roselli: “Vicenza superiore a tutti nel Girone A. Quest’anno è quello giusto”

Roselli: “Vicenza superiore a tutti nel Girone A. Quest’anno è quello giusto”TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
Daniel Uccellieri
Oggi alle 18:34Serie C
Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Giorgio Roselli, tecnico che in carriera ha allenato Cosenza, Lecco, Sambenedettese e Triestina fra le altre, è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di ieri sera della trasmissione A Tutta C, in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.

Ogni anno assistiamo a penalizzazioni e, in questa stagione, addirittura all’esclusione del Rimini, come lo scorso anno era accaduto a Taranto e Turris. Lei che vive il calcio da decenni, si è fatto un’idea su cosa si potrebbe fare per evitare certe situazioni?
“Questo è un problema che purtroppo va avanti da tempo e non è mai stato risolto. Non credo sia questa la strada giusta, perché alla fine vengono penalizzate le persone e le società che si comportano correttamente. Io so sicuramente meno di chi questo lavoro lo fa di mestiere, ma non può succedere che in una nazione come l’Italia, così avanzata sotto tanti aspetti, il calcio venga trattato come un problema di ultimissimo piano. Non è giusto che paghino sempre quelli seri, quelli che fanno le cose nel modo corretto.”

Anche perché spesso chi rispetta i parametri rinuncia a fare un acquisto in più, mentre chi sperpera poi viene estromesso a campionato in corso…
“Esatto. È una situazione paradossale: chi si comporta bene viene doppiamente penalizzato. Dopo tanti anni nel calcio faccio fatica a capire come si sia arrivati a questo punto. La meritocrazia e il fare le cose per bene una volta venivano premiate, oggi non sempre succede, e secondo me questo non è giusto.”

Passiamo al campo. Siamo quasi al giro di boa e partirei dal Girone A, che sembra avere una protagonista assoluta: il Vicenza.
“Il Vicenza ha una proprietà di altissimo livello, la famiglia Rosso, che conosco bene. È una piazza straordinaria, dove ho anche giocato in Serie A con Paolo Rossi nel 1978. Merita palcoscenici importanti. Quest’anno credo sia davvero l’annata giusta: l’allenatore, Gallo, è stato un mio calciatore, è un ragazzo fantastico e sta facendo un grande lavoro. Il Vicenza merita categorie superiori e lo sta dimostrando.”

Dodici punti di vantaggio non sono pochi…
“Sono tanti, anche se nel calcio non bisogna mai abbassare la guardia. Però quest’anno, a livello di valori, il Vicenza mi sembra superiore. Le squadre che inseguono sono buone, ma il divario è evidente.”

Tra le possibili rivali c’era il Cittadella, che ha avuto un avvio difficile. Ha pagato la retrocessione?
“Sì, spesso chi retrocede dopo tanti anni fa fatica a rimettersi subito in carreggiata. Pensavo che il Cittadella potesse essere l’alter ego del Vicenza: è una società gestita in maniera straordinaria, con un direttore di altissimo livello. L’inizio però li ha penalizzati.”

In fondo alla classifica c’è la Triestina, penalizzata ma ancora in corsa. Può farcela almeno per i playout?
“Lo spero davvero. Trieste è uno dei posti dove sono stato meglio: una città splendida, con un calcio vissuto in modo intenso. È guidata da un allenatore fortissimo, uno dei più importanti non solo della categoria. È difficilissimo, ma io ci credo e spero che ce la facciano.”

Nel Girone B c’è grande equilibrio: Ravenna e Arezzo davanti, con l’Ascoli leggermente staccato. Come vede la corsa promozione?
“Arezzo era favorito fin dall’inizio. Il Ravenna lo avevo già incontrato in Coppa l’anno scorso ed è una società fantastica. Ma più di tutto fanno la differenza le persone: dirigenti come Ariedo Braida incidono più di allenatori e calciatori. Ravenna e Arezzo sono le due super favorite.
L’Ascoli, invece, paga una situazione che secondo me non dovrebbe mai verificarsi: non è giusto togliere o dare punti per problemi che non dipendono dal campo.”

Il Ravenna la sorprende per continuità e forza?
“Ero curioso di vedere il loro mercato e devo dire che è stato fatto molto bene. C’è un allenatore giovane e bravo, ma soprattutto c’è una società solida. Spendere soldi è facile, spenderli bene è difficile, e servono le persone giuste. Il Ravenna le ha"

Il Girone C, come sempre, è equilibratissimo e difficilissimo. Come lo vede?
“È il girone più complicato in assoluto. Stadi pieni, grande pressione mediatica, contesto difficile. Emergere lì è più complicato che negli altri gironi. Quest’anno ci sono almeno quattro o cinque squadre fortissime: basta una virgola, un episodio, per cambiare il futuro di una squadra o di una società. È una corsa bellissima e apertissima.”

Prima di salutarla: il suo parere sulle squadre Under 23 e sull’FVS, il VAR a chiamata.
“Sulle Under 23 penso che la priorità sia far partecipare solo società che possono davvero sostenere un campionato di Serie C, dal punto di vista economico e strutturale. Che siano una o più per girone, va bene, ma l’importante è evitare quello che purtroppo vediamo da anni.
Sull’FVS lo considero uno strumento utile, come il VAR. Però, alla fine, contano sempre le persone che lo utilizzano: lo strumento è buono, ma devono essere brave anche le persone che giudicano.”

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