Fiorentina, Pioli dice 'no' al doppio centravanti. Polverosi: "Ha ragione, non hanno intesa"
All'interno delle pagine del Corriere dello Sport, il noto giornalista Alberto Polverosi ha analizzato così la scelta tattica della Fiorentina di rinunciare a giocare con due punte in campionato: "Edin dice che si può giocare anche con due punte, ma probabilmente nemmeno lui intende due centravanti perché egli stesso, nonostante abbia una carriera strapiena di gol, non si può oggi considerare una prima punta. Il bosniaco si stacca dalla linea avanzata, scende a metà campo, si fa dare palla spalle alla porta da Nicolussi-Caviglia o da Fagioli, la smista e riparte. Pioli lo ha voluto a Firenze per questa ragione. Dzeko può giocare sia con Kean che con Piccoli e, modificando il suo lavoro, anche con Gudmundsson".
Poi la difesa di Pioli: "Pioli dice che per ora due punte vere è meglio di no. Ha ragione. Due punte vere, due centravanti veri, sono Kean e Piccoli che come coppia hanno fatto poco, molto poco. Quando l’allenatore li ha schierati insieme non c’è stata intesa. L’equivoco è nato perché Kean, con un centravanti che sa fare anche la seconda punta, ovvero Retegui, ha impressionato in Nazionale. Ma Retegui ha ben altre caratteristiche rispetto a Piccoli".
Infine la chiosa: "Seguendo il pensiero di Pioli, per un po’ di tempo non vedremo più Kean e Piccoli insieme, non vedremo Gudmundsson alle spalle di Kean e Dzeko o di Dzeko e Piccoli, ma vedremo Kean o Piccoli con Gudmundsson o con Dzeko. Ora è giusto così".











