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FOCUS TMW - Bologna, Saputo ha la solidità per rimanere. Ma perde 20 milioni annui

FOCUS TMW - Bologna, Saputo ha la solidità per rimanere. Ma perde 20 milioni annuiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 11 febbraio 2021, 14:45Serie A
di Andrea Losapio

Il calcio italiano è nel mirino dei fondi di investimento. Dopo l’ubriacatura della Premier League, la Serie A è pronta ad aprire ai capitali stranieri. Il nostro è storicamente il campionato che ha il contatto più vicino alla popolazione, ma negli ultimi anni molto è cambiato. Da Elliott a Suning, finendo a Friedkin e Krause, passando per Commisso. L'ultimo in ordine di tempo è certamente il probabile addio di Volpi, presidente dello Spezia, senza detenere nemmeno una quota minoritaria del club finalmente arrivato in A. Quale può essere il futuro del nostro torneo? TMW racconta la situazione delle venti proprietà in base a bilanci, investimenti e possibili scelte future.

BOLOGNA

Il Bologna è stato uno dei primi esempi di proprietà non italiana, con l’arrivo della cordata americana capitanata prima da Joe Tacopina, con Saputo che diventa chairman della squadra a dicembre 2014, mentre a settembre del 2015 rimane da solo alla guida del club emiliano. È una situazione che gli costa parecchio dal punto di vista economico, visto che negli ultimi esercizi ha sempre perso circa una ventina di milioni di euro, per fare campionati di profilo medio-basso, pur rimanendo in Serie A abbastanza agilmente.

L’ULTIMO BILANCIO - È stato addirittura peggiore, perché la pandemia ha colpito duro e i diritti televisivi di SKY sono stati spostati (e spalmati) sul bilancio successivo. Così il passivo era di 39 milioni, in un esercizio “normale” fra sponsorizzazioni perse, stadio e i diritti tv probabilmente sarebbe arrivato ancora una volta intorno ai 20. In compenso nell’ultimo anno Saputo non si è fatto vedere a Bologna, probabilmente per le restrizioni più strette che il Canada ha preso nei confronti della pandemia di Coronavirus.

STADIO SÌ, STADIO NO - Il Bologna è una di quelle società abbastanza avanti circa il progetto definitivo. Il percorso con Zavanella (che ha gestito il rifacimento dello Juventus Stadium) è già stato fatto, l’ok della Soprintendenza c’è, il partner commerciale è Fincantieri. C’è però uno slittamento delle date di qualche tempo, anche perché nel frattempo i rossoblù devono trovare uno stadio alternativo dove giocare, come successo all’Atalanta. Essendo in centro città - e non come a Udine dove è più o meno isolato - non sarebbe possibile rifare il Dall’Ara giocandoci dentro. Si è parlato di Ravenna, ma è evidente che la situazione potrebbe slittare ancora.

SOCI E FONDI - Il Bologna, con il proprio amministratore delegato Fenucci, era totalmente a favore dell’entrata dei fondi nel calcio italiano. Questo può dare liquidità per ammorbidire le spese di Saputo che, in ogni caso, continueranno a essere alte e probabilmente difficili da abbattere. Il capitale però c’è, perché molti giovani incominciano a essere valorizzati, dagli Svanberg agli Orsolini, passando per Barrow o Tomiyasu. Il -20 di ogni anno, però, testimonia che la strada è ancora lunga. Se dovesse arrivare un altro partner in grado di affiancare, cosa succederebbe? Probabilmente avrebbe via libera, forse non per la maggioranza del pacchetto azionario. Saputo però non lo ha mai detto, dunque sono indiscrezioni che non trovano riscontro nelle dichiarazioni.

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