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I capelli neri e i cambi di Chivu, l’Inter bella che non balla: altro ko alla prova dei grandi vecchi

I capelli neri e i cambi di Chivu, l’Inter bella che non balla: altro ko alla prova dei grandi vecchiTUTTO mercato WEB
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Ivan Cardia
ieri alle 23:28Serie A
Ivan Cardia

“Lui è navigato, io ho ancora i capelli neri. Ma non per molto”. Così ha parlato Cristian Chivu, alla vigilia della gara tra la sua Inter e l’Atletico Madrid, poi finita con la più classica, e la più amara delle beffe. Come nel derby, peggio che nel derby, perché in quel caso almeno la stoccata di Pulisic non era arrivata quando i nerazzurri sentivano di aver portato a casa il risultato. E invece il Metropolitano non ha perdonato nulla, ai vicecampioni d’Europa. Esperti sì, ma ringiovaniti dopo la batosta di Monaco. E al centro di un trend preoccupante negli scontri diretti.

In conferenza stampa, Chivu aveva usato quella metafora per descrivere la differenza tra lui e il Cholo Simeone. Uno dei grandi vecchi della panchina, a differenza del tecnico romeno, catapultato alla guida di una corazzata dopo un manciata di partite in Serie A con il Parma. Quel gap anagrafico è annullato dalle sue esperienze precedenti, da campione in campo e da gestore di uomini (giovani) nella gavetta in Primavera, spesso sottovalutata. Però poi il campo dice che, in qualche modo, pesa.

È infatti già da aggiornare, e non in positivo, il bilancio di Chivu con allenatori dalla carriera decennale. Simeone dopo Allegri, Max dopo Conte. Ciascuno a modo suo - perché il Napoli ha offerto una prestazione oggettivamente migliore, e anche l’Atletico ha espresso un calcio più convincente del Milan -, tutti hanno battuto l’Inter. Esperta, ma con un tecnico giovane, che ha già convinto ma deve ancora dimostrare. E magari anche smaliziarsi: qualche cambio (Lautaro, Zielinski, Bonny) stasera ha lasciato più di un dubbio. Chissà se qualcuno di quei grandi vecchi l’avrebbe fatto allo stesso modo .

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