Il Porto deve vendere ma Conceiçao non è in saldo: la Juve valuta un nuovo figlio d'arte

"La UEFA ci obbliga a fare delle plusvalenze, quindi dovremo essere attivi sul mercato sia negli acquisti che nelle vendite". Parole pronunciate qualche giorno fa dal nuovo presidente del Porto, André Villas-Boas, e che riguardano prevalentemente Francisco Conceiçao. Il figlio dell'ex tecnico dei Dragoes potrebbe infatti essere il sacrificato per fare cassa e aiutare il club a non rimanere invischiato nelle sabbie mobili.
La richiesta è nota da tempo: 30 milioni, una cifra che si è consolidata grazie alle prestazioni di "Chico" con la nazionale lusitana all'Europeo terminato domenica: l'esterno offensivo ha trovato la sua prima rete nella sfida della fase a gironi contro la Repubblica Ceca e ha messo in difficoltà il CT Martinez, che però non si è smosso dal tridente titolare formato da Bernardo Silva, Ronaldo e Leao. Così, alla fine Conceiçao jr. si è "accontentato" dei 90' contro la Georgia e di giocare i supplementari contro Slovenia e Francia.
Cresciuto nelle giovanili dello Sporting, il classe 2002 aveva lasciato il Porto nel 2022 per trasferirsi all'Ajax; nonostante una parentesi tutt'altro che felice, è tornato a casa in prestito un anno più tardi e poi è stato riacquistato per 10,5 milioni, più del doppio della cifra spesa dai lancieri. Sulle sue tracce c'è ora la Juve, che potrebbe prendere un altro figlio d'arte (dopo Thuram) per rimpiazzarne un altro in uscita, ovvero Federico Chiesa. I bianconeri, dopo aver rinunciato a Sancho, potrebbero puntare su un giocatore che nell'ultima stagione è esploso definitivamente: 43 partite tra tutte le competizioni, 8 reti e 8 assist. Fantasia, velocità e voglia di emergere: Chico è pronto a conquistare l'Italia come fece papà Sergio.
