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Inter-Fiorentina 0-1, le pagelle: Lukaku un disastro, Bonaventura decisivo e illuminante

Inter-Fiorentina 0-1, le pagelle: Lukaku un disastro, Bonaventura decisivo e illuminanteTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 2 aprile 2023, 06:40Serie A
di Ivan Cardia

INTER-FIORENTINA 0-1
(53' Bonaventura)

Rileggi il LIVE TMW della gara

Le pagelle dell'Inter - A cura di Ivan Cardia

Onana 6,5 - Doppio intervento al quarto d'ora: il miracolo vero è la reazione felina sulla carambola di Bastoni. C'è anche sulla zuccata di Cabral che è il preludio al gol, non sul tap-in partita di Bonaventura.

Darmian 5,5 - Annaspa nel primo tempo: poca spinta, tante difficoltà su Saponara. Cresce col passare dei minuti, tornando sui suoi standard abituali.

Acerbi 5,5 - Finché la barca va, lui la tiene a galla. Da centrale o da braccetto, oggi va in affanno anche lui: per l'Inter è una mezza notizia.

Bastoni 5 - Sei milioni, figuriamoci di più, sono tanti… Up&down: fosse per lui, in realtà avrebbe messo Lukaku da solo a porta libera. Ma è poco reattivo sulla frecciata di Bonaventura che indirizza la gara. (dal 63' De Vrij 6 - Entra e fa sentire i tacchetti, nel finale la difesa nerazzurra è poco sollecitata).

Dumfries 5,5 - Di spingere, spinge. Le imprecisioni però sono tante e anche lui ordina un piatto alla sagra del gol divorato: ipnotizzato da Terracciano.

Barella 5,5 - Tacchi e lazzi, non sempre il miglior atteggiamento, ma anche il palo che trema ancora. Sembra strano dopo una sconfitta, ma il centrocampo dell'Inter nel complesso non ha demeritato. Anche perché Italiano l'ha vinta altrove.

Brozovic 6 - Titolare e capitano, in un pomeriggio complicato manda messaggi relativamente positivi. Sua, tra le tante buone idee, l'imbucata che porta alla palla gol più clamorosa del primo tempo. Qualche incertezza nel leggere la posizione di Bonaventura. (Dal 78' Asllani s.v.).

Mkhitaryan 5,5 - Il coast to coast del primo tempo meriterebbe migliori fortune, ma è lui a negargliela. Tra i pochi a salvarsi in un pomeriggio pesantissimo per i nerazzurri, con un paio di palle perse di troppo. (Dal 78' Dzeko s.v.).

Gosens 5 - Spinge e spesso sfonda pure, ma quante imprecisioni sotto porta. Ai bei tempi faceva molto più male. E Cabral gli salta in testa sull'1-0. (Dal 63' Bellanova 6,5 - Entra e sfiora la rete. Corre, dribbla, ci prova: in una giornata amara per la squadra, una buona notizia).

Lukaku 4 - Sarà che il rosso gli dona, sarà che in nerazzurro ci pensa troppo. Sta di fatto che sembra un parente alla lontana del cannoniere da quattro gol in due gare con la nazionale e sembra anche uno scherzo per i tanti tifosi che lo attendono ancora in versione Big Rom: anticipa Pasquetta, divorandosi almeno due palle gol nitide.

Correa 4,5 - Spesso oggetto misterioso, oggi qualcuno ha pensato addirittura al pesce d'aprile. Risultato: si spegne anche se i fari sono tutti puntati su di lui, non incide. "Buon" per lui che il compagno faccia peggio. (Dal 63' Lautaro 5,5 - Entra e chiede un rigore che non sta né in cielo né in terra. Suona la sveglia ma spinge anche il bottone snooze).

Simone Inzaghi 4,5 - La scelta del Tucu si spiega coi voli di Lautaro e con il tour de force di aprile, che inizia però malissimo. Il bilancio, dieci sconfitte in campionato, è pesantissimo e la panchina adesso scotta davvero. Ma dopo una gara del genere, tra un pizzico di sfortuna e tantissimi errori dei suoi negli ultimi metri, riesce difficile buttargli addosso la croce.

Le pagelle della Fiorentina - A cura di Marco Pieracci

Terracciano 6,5 - Il primo brivido glielo crea Dodò con un retropassaggio fantasioso, dopo sbarra la strada a Mkhitaryan. Salvato dal palo sulla stoccata di Barella, tutta farina del suo sacco la parata su Bellanova.

Dodò 6,5 - Giocatore letteralmente trasformato rispetto a quello titubante della prima parte di stagione: i progressi nella fase difensiva sono sbalorditivi. È tornato sui livelli di rendimento dello Shakhtar.

Quarta 6,5 - Feroce nella marcatura applicata su Correa, mantiene sempre alta la soglia di concentrazione prima di alzare bandiera bianca. Dal 46' Milenkovic 6,5 - Antidoto per contrastare l'Inter nel gioco aereo, fa muro su Lautaro.

Igor 7 - Il duello muscolare con Lukaku è una delle chiavi di volta della partita, lo vince lui con una prova monumentale. Bene anche in fase di possesso, in alcuni frangenti da centrocampista aggiunto.

Biraghi 6,5 - Dumfriel lo sfida in velocità sfondando facilmente, ma gli concede anche libertà: da una sua discesa nasce la prima occasione. Calcia l'angolo del vantaggio.

Bonaventura 7,5 - Anello di congiunzione tra centrocampo e attacco, raccorda bene i reparti alternandosi con Saponara nell'appoggio a Cabral. Basta così? Neanche per sogno, la decide pure.

Mandragora 6,5 - In posizione ibrida, senza Amrabat gioca a tutto campo ribaltando bene l'azione e si presenta spesso e volentieri in zona tiro. Prestazione da centrocampista completo. Dal 76' Barak sv

Castrovilli 7 - La sorpresa di Italiano, fa di tutto per dimostrare che si tratta di una buona scelta. Impegna Onana, gran recupero su Lukaku. Sfiora il gol con un gran destro a giro. Dal 66' Amrabat 6,5 - Upgrade di sostanza per blindare il risultato: la solita diga insormontabile.

Ikoné 6 - Punta subito la porta, si accentra spesso per lasciare libera la corsia alle sovrapposizioni di Dodò ma si divora un gol colossale. Dal 76' Ranieri sv

Cabral 6,5 - Poco cercato centralmente dai compagni, Onana è più pronto nel riflesso negandogli il tap-in sulla conclusione di Castrovilli. Determinante anche quando non segna, propizia il vantaggio.

Saponara 6,5 - Alla centesima presenza con la maglia viola, tiene sempre sul chi va là Darmian stando alla larga dalla giocata banale. Dal 66' Sottil 6 - Tanta voglia di recuperare il tempo perduto, punta subito l'uomo.

Vincenzo Italiano 7,5 - Per lui parlano i numeri, incontrovertibili: otto vittore consecutive fra Serie A e Conference League non si fanno per caso e il modo in cui ha ottenuto questi risultati ne elevano il lavoro. Se la gioca alla pari con l'Inter e viene giustamente premiato espugnando San Siro dopo otto anni.

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