Juventus, caccia alla continuità: dagli approcci ai piazzati, Spalletti ha tanto da correggere
La parola d’ordine, alla Juventus, torna a essere una soltanto: continuità. Un concetto spesso evocato negli ultimi anni alla Continassa, ma raramente trovato, se non nei pareggi che hanno frenato le ambizioni di Igor Tudor. Ora tocca a Luciano Spalletti ridare stabilità ai bianconeri, ripartendo dalla vittoria pesantissima di Bodo, primo segnale concreto di una possibile rinascita. Il Corriere di Torino oggi in edicola fa il punto della situazione in casa bianconera.
Il successo in Norvegia ha rimesso in carreggiata il maxi girone di Champions, dove la Juve si giocherà il passaggio ai playoff nelle ultime tre giornate contro Pafos, Benfica e Monaco. Ma il presente chiama soprattutto in campionato, dove l’obiettivo minimo e imprescindibile resta il quarto posto. Domani allo Stadium arriva il Cagliari, primo test di una serie di sfide ad alta tensione che porterà poi a Udinese (in Coppa Italia), Napoli, Pafos, Bologna, Roma e Pisa.
"Ora che abbiamo l’osso in bocca non vogliamo mollarlo", ha detto Luciano Spalletti, che chiede continuità nei risultati e nelle prestazioni. L’allenatore vuole ripartire dal secondo tempo di Bodø, quando la Juve ha mostrato qualità e personalità come raramente fatto in stagione, trascinata da uno Yildiz brillante e dagli attaccanti finalmente decisivi.
Restano, però, aspetti da correggere: gli approcci sbagliati, gli errori tecnici, le amnesie sui piazzati (costate già gol a Villarreal e Bodø) e qualche blackout individuale come quello di Cabal. Contro il Cagliari serviranno risposte immediate. Buone notizie dall’infermeria: Vlahovic—non al meglio—sarà convocato, mentre Gatti è tornato in gruppo. La Juve vuole rialzare la testa. E stavolta non fermarsi più.













