Kairat Almaty, Urazbakhtin: "San Siro è un'arena leggendaria, Inter rivale mastodontico"
Vigilia di Inter-Kairat Almaty a San Siro. La squadra kazaka arriva a Milano per cercare un'impresa contro la squadra di Cristian Chivu. A San Siro interviene l'allenatore della squadra ospite Rafael Urazbakhtin.
La conferenza stampa comincerà alle ore 18.00
Cosa significa giocare qui?
"San Siro è un'arena leggendaria. Otto anni fa ero venuto qui con i miei figli e i ragazzi dell'accademia. Fa piacere vedere così tanti connazionali a Milano. Sappiamo la forza del nostro rivale e sappiamo anche del sostegno dei tifosi interisti. Non avrei mai pensato di giocare qui con una rivale mastodontica come l'Inter. Sarà un bel banco di prova e sarà importante essere molto disciplinati"
Che effetto fa vedere così tanti connazionali?
"Ne siamo grati e ci darà una mano, sarà una motivazione in più".
Come state fisicamente?
"Il campionato è finito e abbiamo avuto modo di festeggiare. Martinovich purtroppo è infortunato e al suo posto potrebbe giocare Shironokov, vediamo chi sarà in condizione. A parte gli scherzi sono tutti pronti. Partite come queste capitano una volta nella vita, il rivale ha un enorme blasone".
Si è fatto un'idea dell'Inter?
"Ci siamo fatti un'idea di come gioca l'Inter, potremmo provare a difendere come ha fatto il Verona. Dipende da come si svilupperà il gioco. Cercheremo di essere pronti a reagire a diverse tipologie di azione. Il Verona ha dimostrato che con difesa e contropiede può essere un'opzione".
Come sta la squadra?
"Per quanto riguarda i nostri giocatori vediamo. Alcuni possono giocarla al completo ma altri non sono totalmente a disposizione. La decisione al momento nostra è che i più giovani siano rimasti con l'under 19. Tutti non vedono l'ora di giocare. Tutti i giocatori sono a disposizione e a scendere in battaglia come si suol dire. Vediamo domani sera".
C'è una stanchezza anche mentale?
"Si è una cosa che noto. Contro l'Astana è stato evidente che ci è mancato impeto. Questo calendario è un'esperienza nuova. Dobbiamo tentare di avere un approccio emotivo ottimale. Aver vinto il campionato è una componente emotiva ulteriore. Le emozioni che proviamo in Champions League sono forti".
Satbaev non ha ancora segnato in Champions, ci ha parlato?
"I gol prima o poi verranno. l'importante è lavorare. Ha avuto un periodo complicato. Con le indicazioni che ci hanno dato lo vedo in tono migliore, penso che possa mostrare presto le sue qualità".
Seguendo anche il calcio italiano degli anni 90' che squadra le piaceva di più?
"Mi piaceva molto il Milan, tifavo più per loro a dire il vero con Maldini e grandi campioni come Shevcenko".











